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Paolo Carlucci, Forma ed essenza poetica nell’opera di Marina Cvetaeva
Continua a leggere: Paolo Carlucci, Forma ed essenza poetica nell’opera di Marina Cvetaeva«Se perso è il trono,/ resta la bisaccia»Forma ed essenza poetica nell’opera di Marina Cvetaeva Ai miei versi scritti così prestoche nemmeno sapevo d’esser poetascaturiti come zampilli di fontanacome scintille dai razzi[…]Sparsi fra la polvere dei magazzini,dove mai nessuno li prese né li prenderà, per i miei versi, come per i pregiati vini,verrà pure il loro…
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Paolo Carlucci, Sergéj Esénin e le sue icone di segale e di cielo
Continua a leggere: Paolo Carlucci, Sergéj Esénin e le sue icone di segale e di cieloPaolo Carlucci, Sergej Esenin e le sue icone di segale e di cielo “O Patria / Mio campo russo.” Dalle campagne alla città. La rivoluzione tradita di Rus’ Ei tu, Rus’ amata mia. Capanne – e icone incorniciate… Non si vede né limite, né fine- Solo l’azzurro che succhia gli occhi. In questi versi si…
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Per una nuova idea di Dio: leggendo Igor Sibaldi (di Edoardo Pisani)
Continua a leggere: Per una nuova idea di Dio: leggendo Igor Sibaldi (di Edoardo Pisani)Per una nuova idea di Dio: leggendo Igor Sibaldi di Edoardo Pisani Teach the free man how to praise.Auden La letteratura porta a strane scoperte, posto che si abbiano la curiosità e il gusto di percorrere sentieri impervi, ovvero libri e autori e generi e sottogeneri di incerta qualificazione libresca, anche snobbati dalla critica…
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Majakovskij odiava i pettegolezzi (di Giulia Bocchio)
Continua a leggere: Majakovskij odiava i pettegolezzi (di Giulia Bocchio)Se muore un poeta, un vero Poeta, muore comunque qualcuno di immortale. Il guaio è che, questo, è un fatto che possono constatare solo i posteri, solo coloro che verranno al mondo dopo.Il morto in questione deve sopravvivere al presente, ai suoi contemporanei, ai suoi freschi detrattori. E i versi stridono, o meglio qualcuno potrebbe…
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Niccolò Amelii, La poetica di Josif Brodskij
Continua a leggere: Niccolò Amelii, La poetica di Josif BrodskijPermanere nella fugacitàLa poetica di Josif Brodskij di Niccolò Amelii Quando nel 1972 Josif Brodskij raggiunge gli Stati Uniti, all’età di trentadue anni, l’eco della sua triste e dolorosa vicenda biografica – il processo per “parassitismo sociale”, vagabondaggio e corruzione della gioventù, i periodi trascorsi forzatamente negli ospedali psichiatrici, i cinque anni di confino nel…
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I poeti della domenica #407: Vladislav Chodasevič, L’acrobata
Continua a leggere: I poeti della domenica #407: Vladislav Chodasevič, L’acrobataL’ACROBATA Didascalia per una silhouette Da tetto a tetto il canapo è teso. Leggero e sicuro l’acrobata avanza. Nelle mani un’asta lo fa bilancia, la folla da giù alza il naso all’insù. Si piglia, bisbiglia: “Adesso cadrà!” – ciascuno con ansia attende qualcosa. A destra: una vecchia sbircia dalla finestra, a sinistra: un balordo…
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Bustine di zucchero #17: Osip Mandel’štam
Continua a leggere: Bustine di zucchero #17: Osip Mandel’štamIn una poesia – in ogni poesia – si scopre sempre un verso capace di imprimersi nella mente del lettore con particolare singolarità e immediatezza. Pur amando una poesia nella sua totalità, il lettore troverà un verso cui si legherà la sua coscienza e che lo accompagnerà nella memoria; il verso sarà soggettivato e anche…
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«Come amo questi suoni». Appunti di una riflessione sull’architettura dell’esilio in Iosif Brodskij
Continua a leggere: «Come amo questi suoni». Appunti di una riflessione sull’architettura dell’esilio in Iosif Brodskij«Ma la sonatina delle macchine per scrivere non è che l’ombra di quella musica potente» Osip Mandel’štam Per lo slavista – ma potremmo dire anche per il lettore non specialista – Iosif Brodskij (1940-1996) è stato uno dei più grandi poeti russi contemporanei e tale è stato dal momento in cui scrisse poesie che cominciarono…
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I poeti della domenica #323: Boris Pasternak, Mein Liebchen, was willst du noch mehr?
Continua a leggere: I poeti della domenica #323: Boris Pasternak, Mein Liebchen, was willst du noch mehr?Mein Liebchen, was willst du noch mehr? Fuggono dal muro le lancette. L’ora assomiglia a uno scarafaggio. Basta, perché spaccare i piatti, far saltare i nervi e i bicchieri? A questa dacia tutta legno ben altre cose possono capitare. La felicità è una cosa facile! Non fasciamoci la testa prima che si rompa. Potrebbe saettare…
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I poeti della domenica #276: Vladimir Majakovskij, Lilička!
Continua a leggere: I poeti della domenica #276: Vladimir Majakovskij, Lilička!Lilička! Al posto di una lettera Il fumo del tabacco ha roso l’aria la stanza è un capitolo dell’inferno di Kručënych*. Ricordi? Accanto a questa finestra per la prima volta, in estasi, carezzai le tue mani. Oggi ti vedo seduta, il cuore in un’armatura di ferro. Ancora un giorno, e mi scaccerai, coprendomi forse di ingiurie.…