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Lorenzo Cianchi, Poesie da “Il rumore dell’ultimo T-Rex”

 

Eravamo fermi
davanti ai filtri
grandi come delle stanze
dove si condensavano
i resti del pensiero che non riuscimmo
a smaltire

 

*

La ferita accidentale
al medio
non ha lasciato danni permanenti
ha inserito solo
una punta di fastidio
intermittente
e duraturo
per far sentire
che non era tutto liscio
che qualcosa poteva andare storto.

Scomodo
con il mio dito nella mano
come una penna
che ti potrebbe lasciare
senza inchiostro.

 

*

In pochi hanno aperto le finestre
o spaccato la porta
che galera avere un’immagine metafora
a cui non credere affatto.

 

© Lorenzo Cianchi, Il rumore dell’ultimo T-Rex
Taut Editori, Milano (pp. 81, euro 10, ISBN 9788894510089)

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