
Manolis Glezos
(1922-2020)
Avevo 10 anni quando mia madre mi raccontò di quel ragazzo che durante la guerra, nel 1941, si arrampicò sull’Acropoli, prese la bandiera del tiranno con la svastica, la gettò via e al posto suo innalzò la bandiera greca. Credetti a questo atto eroico, come credono i bambini. E la storia confermò. Non era una favola, bensì un pezzo di Storia vera. Persino il generale de Gaulle riconobbe quel gesto di enorme coraggio definendolo «il primo atto della Resistenza contro l’occupazione nazista in Europa».
Manolis Glezos fu catturato insieme al suo amico, Apostolos Santas, con cui aveva compiuto il gesto ed entrambi furono torturati. Manolis fu rilasciato perché aveva contratto la tubercolosi. Da allora entrò e uscì dalla galera innumerevoli volte, sempre per motivi politici, seguendo la travagliata Storia greca.
Nel ’43 fu detenuto per tre mesi dalle forze di occupazione italiane e fu rilasciato dopo la caduta del fascismo.
Nel ’44 fu arrestato dai collaborazionisti greci fino al ’47, quando scoppiò la guerra civile. Nel ’48 fu processato e condannato a morte. Nel 1950 la pena fu ridotta all’ergastolo. Nel 1954 fu finalmente rilasciato e nel 1958 fu di nuovo arrestato con l’accusa di spionaggio.
Vorrei qui aprire una parentesi: essere processato e condannato a morte allora in Grecia, era morte sicura. Lo testimoniano le decine di partecipanti alla Resistenza durante la guerra civile che furono giustiziati.
Il 21 aprile 1967 Manolis fu arrestato alle due di notte come tanti altri leader politici greci di destra e di sinistra. Era il colpo di stato dei colonnelli. Manolis trascorse quattro anni al confino in un’isola dell’Egeo.
Finalmente, dal 1974, con la caduta della giunta militare, Manolis iniziò la sua carriera politica come deputato parlamentare e sindaco del suo paese natio nell’isola di Naxos.
Eroi come te
Gli eroi della nostra Storia
Pietre che sfarfallano vicino.
Quelli che hai conosciuto
E ci hai raccontato
Ad altri, più giovani
Noi racconteremo.
Quelli che ti hanno conosciuto
E ti hanno amato
Non sono più
Ma vogliono ballare
Vogliono cantare
Ridere vogliono
Vivere la vita che hanno perso
Tramite te.
Tramite noi.
L’alito del vento
Metteremo in parole giuste.
Gli eroi della nostra Storia
Eroi come te, vivranno ancora.
΄Ηρωες σαν κι εσένα
Της Ιστορίας μας οι ήρωες
Πέτρωσαν κάπου εδώ κοντά.
Αυτούς που τότε γνώρισες
Κι αυτά που μας ιστόρησες
Σ’άλλους, πιο νέους
Εμείς θ’αφηγηθούμε.
Αυτοί που σένα γνώρισαν
Κι αγάπησαν
Δεν ζούνε πια.
Μα να χορέψουν
Να πουν τραγούδια
Να γελάσουν θέλουν
Να χαρούν ό,τι δεν πρόλαβαν
Μέσα από σένα
Μέσα από μας.
Τις πνοές του ανέμου
Θα ερμηνέψουμε σωστά.
Της Ιστορίας μας οι ήρωες,
Ήρωες σαν κι εσένα, θα ξαναζήσουν.
© Helene Paraskeva
2 risposte a “Manolis Glezos nel ricordo di Helene Paraskeva”
Fondamentale non solo ricordare, ma anche seguire l’esempio di coloro che non ebbero paura, non distrassero lo sguardo, che fissarono dritto di fronte a sé l’orizzonte della giustizia. Noi dobbiamo sempre farci guidare e far vivere di nuovo in noi la speranza di questi veri umani.
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Grazie. Sono d’accordo!
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