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Alessandro Brusa tradotto in francese da Silvia Guzzi

Alessandro Brusa by Kirby Kaufman
Alessandro Brusa by Kirby Kaufman

Dieci poesie tratte da La Raccolta del Sale di Alessandro Brusa (Giulio Perrone editore, 2013) scelte e tradotte in francese da Silvia Guzzi

.

***

J’ai converti mes pas en empreintes de géant

je l’ai fait avec la simplicité inculte du paysan
qui à l’été invoque la pluie à sa guise;

je me suis fait ténu au fil du temps
avec lenteur et passant à une maille plus fine
.   je me suis étreint à la gorge
en un seul instant, après le coucher du soleil;

mais à présent je suis là et dans ce monde de rues
je ne sais de quelle voix te dire mon nom,
si la fragilité est un bois que je ne connais pas.

.

Ho tramutato i miei passi in orme di gigante

l’ho fatto con l’ignoranza spicciola del contadino
che all’estate chiede pioggia a suo piacimento;

mi sono fatto sottile negli anni
con lentezza e calando ad una maglia più fine
.  mi sono stretto al collo
in un momento solo, dopo il tramonto;

ma ora sono qui ed in questo mondo di strade
non so con che voce dirti come mi chiamo,
se la fragilità è un legno che non conosco.

.

***

Je t’ai lu et j’ai cru devenir fou

j’ai voulu hurler et sauter sur les nuages,
sur ces mêmes nuages dont tu parles
pour pouvoir les abattre,
les traîner sur leurs couleurs
.   et les éteindre
.   et les écraser sur le fond de cette mer
d’où monte le soleil de ton petit jour

de cette aube qui n’est qu’à toi.

*

Ti ho letto ed ho pensato di impazzire

ho pensato di urlare e di saltare sulle nubi,
su quelle stesse nubi di cui parli
per poterle abbattere,
trascinarle sui loro colori
.  e spegnerle
.  e sbatterle sul fondo di quel mare
da cui si solleva il sole del tuo piccolo giorno

di quell’alba che è solo tua.

***

***

Je me colore avec prudence,
avec des teintes fortes,
qui s’accordent à
.   l’haleine de ceux qui m’entourent
sans être de trop
.   – sans être trop –

*

Mi coloro con cautela,
con tinte forti,
che si intonino con
.   l’alito di chi mi circonda
senza essere di troppo
.   – senza essere troppo –

***

***

Je vous regarde
.      wagons d’un tram
.   d’une ville étrangère
marionnettes d’un pays lointain
: traits inconnus
et mouvements indistincts

ne croyez pas m’être étrangers
car pendant toutes ces années passées à
.   regarder mon nombril
j’ai appris à lire aussi
.   vos rails
à connaître la ligne que vous suivrez
.   et à en prévoir même les tournants

et si un jour vous révérez un roi
ou déclarez la guerre à un autre
.   mortel votre ennemi
je saurai pourquoi
et je saurai parfaitement quels fils
.   vous auront mus

et un jour non lointain je serai là
une paire de ciseaux en main
pour trancher le bon.

*

Vi guardo
.      vagoni di un tram
.   di una città straniera
marionette di un paese lontano
: tratti sconosciuti
e movimenti indistinti

non illudetevi di essermi alieni
perché negli anni passati a
.   guardarmi l’ombelico
ho imparato a leggere anche le
.   vostre rotaie
a conoscere la linea che seguirete
.   ed a prevedere la svolta perfino

e se vi inchinerete a un re
o se dichiarerete guerra ad un altro
.   mortale che vi è nemico
io saprò perché
e saprò perfettamente quali fili
.   vi avranno tirato

e un giorno non troppo lontano sarò lì
con un paio di forbici in mano
a tranciare quello giusto.

***

***

Je m’empare de votre liberté
de son empreinte de la gorge
.   avec laquelle vous mesurez corde et nœud

je vous rencontre au hasard de la vie
adossé au vent qui balaie
.   vos poches retournées
et vos doutes appuyés sur moi
qui lui vole le fruit mûr que vous écartez.

*

Mi prendo la vostra libertà
e quella sua impronta della gola
.   cui misurate corda e cappio

vi incontro per caso nella vita
appoggiato al vento che spazza
.   le vostre tasche rivoltate
e i vostri dubbi appoggiati su di me
che le rubo il frutto maturo che scartate.

***

***

Vous pouvez déboiser l’espace
.   d’une pensée
le plier en vent, en faire forêt

et mes paroles seront toujours là
prises dans les branches qui flottent au sud
où transmue aussi le temps de mes années.

*

Potete disboscare lo spazio
.   di un pensiero
piegarlo in vento, farlo foresta

e le mie parole saranno sempre lì
impigliate nei rami che svolano a sud
dove muta anche il tempo dei miei anni.

***

***

Je viens d’ici
de pas trop loin,
de là où tout a commencé

et maintenant seulement je reviens,
pour un rien, un besoin
.   de passage,
en pluie rapide
sur un autre monde en attente

*

Vengo da qui
da non troppo lontano,
da dove tutto ebbe inizio

e solo ora torno,
per una piccola necessità
.   di passaggio,
piovendo con fretta
su di un altro mondo in attesa

***

***

Ceci est mon ventre
.   je pense
ma grossesse

et de la main j’en suis la rondeur
grossie non par un petit miracle
mais par ma raison d’être père
ignorant ce monde
et dissimulant la surprise
.   à vos regards incrédules
tandis que les doigts s’attardent dans
.   le plaisir d’en caresser la peau
tendue pour recouvrir une paternité soudaine

j’attends un enfant
et je l’accueille dans une pensée nouvelle
.   tandis que j’efface le ciel,
que j’en recueille la vie et ses jours.

*

Questa è la mia pancia
.   penso
la mia gravidanza

e con la mano ne seguo la rotondità
cresciuta non per un piccolo miracolo
ma per la mia ragione d’essere padre
ignorando questo mondo
e dissimulando sorpresa
.  ai vostri sguardi increduli
mentre i polpastrelli indugiano nel piacere
.  di accarezzarne la pelle
tesa a ricoprire una paternità improvvisa

aspetto un bambino
e lo accolgo con un pensiero nuovo
.  mentre cancello il cielo,
mentre ne raccolgo la vita e i suoi giorni.

***

***

La peau s’écarte un instant,
le temps voulu pour qu’à
.   bout portant tu me demandes
: tu le voudrais un enfant ?

j’ondule,
les mains qui glissent sur le doute qui n’existe pas
sur ma stérilité d’état
toisé par cette grimace que fait ton visage
par ce masque qui évite
.   soigneusement mes yeux
avec l’ignorance et la vulgarité
.   de ces jours obtus

j’essaye de ne pas y penser je te dis
en déplaçant le regard à terre puis sur le côté
.   et sur les murs
à la recherche d’une fuite crédible
une lézarde dans votre violence
pour cacher cette douleur à
.   la bouche du ventre
qui dans quelques heures se dissoudra et sera
.   un trou de plomb fondu,
un gouffre aride du temps qui traînera
.   derrière lui le ciel
congelé par cette absence

si je voudrais un enfant?
j’essaye de ne pas y penser.

*

La pelle si discosta un istante,
il tempo giusto perché a
.   bruciapelo tu mi chieda
: lo vorresti un figlio ?

ondeggio,
le mani che scivolano sul dubbio che non c’è
su questa mia sterilità di stato
squadrato da quel ghigno che hai sulla faccia
da quella maschera che evita
.   accuratamente i miei occhi
con l’ignoranza e la volgarità
.   di questi giorni ottusi

cerco di non pensarci ti dico
spostando lo sguardo a terra e poi di lato
.   e sui muri
a cercare una fuga credibile
una crepa in questa vostra violenza
per nascondere quel dolore alla
.   bocca dello stomaco
che tra qualche ora si scioglierà e sarà
.   un buco di piombo fuso,
un’arida voragine del tempo che si trascinerà
.   dietro il cielo
congelato da quell’assenza

se vorrei un figlio?
cerco di non pensarci.

***

***

La légèreté comme du lait
se suce au sein nu
.   et sûr

tu la vomis dans le monde
et la retrouves sur la lèvre
qui s’en est enivrée.

***

La leggerezza come latte
si succhia al seno aperto
.   e sicuro

la vomiti nel mondo
e la ritrovi sul labbro
che ne è ebbro.

.

.

Le poesie di Alessandro Brusa sono tradotte in francese e in inglese. Le traduzioni sono state oggetto di tre pubblicazioni all’estero: in Francia sulle riviste di poesia online “Terre à ciel” (aprile 2015) e “Terres de femmes” (aprile 2015), e negli Stati Uniti sul numero 19 della rivista “Assaracus” (Sibling Rivalry Press, luglio 2015).

Queste poesie sono state tradotte da Silvia Guzzi per il numero di ottobre 2015 della rivista francese “Terre à ciel” che ha gentilmente concesso a Poetarum Silva l’esclusiva di una pubblicazione in contemporanea, e possono essere lette anche al seguente link:
http://www.terreaciel.net/Alessandro-Brusa-traduit-de-l-443

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Silvia Guzzi è italo-francese. Traduce dall’italiano, dallo spagnolo e dall’inglese. Dopo aver conseguito una laurea in traduzione con lode, presso l’Institut Libre Marie-Haps di Bruxelles, con una tesi di traduzione commentata del romanzo Temblor di Rosa Montero, ha seguito una formazione al Centre Européen de Traduction Littéraire, diretto da Françoise Wuilmart.
Traduce poeti italiani e una poetessa argentina, e le sue traduzioni sono state accolte sulle riviste francesi Terre à Ciel e Terres de femmes e sul sito di poesia internazionale di Chiara De Luca.
Ha tradotto con Lorena Cosimi i sopratitoli dello spettacolo teatrale “Il Macello di Giobbe” di Fausto Paravidino. Ha anche tradotto un romanzo, vari saggi e cataloghi d’arte. Il suo sito internet: www.traductions.it

2 risposte a “Alessandro Brusa tradotto in francese da Silvia Guzzi”

  1. “La raccolta del sale” di Alessandro Brusa è un libro a me caro, che torno a leggere volentieri, perché ogni testo rinnova a ogni lettura le sue promesse, mentre altre ne schiude. Sono promesse di profondità, di allerta, di riflessione, di lavoro serio e capace, tuttavia, di arguto divertissement, sulla versatilità, dote e arma, della parola e delle sue manifestazioni su diversi piani e sui due assi dell’architettura e della musica del componimento. L’attenzione si è amplificata, se possibile, con la lettura delle traduzioni di Silvia Guzzi, che non sono soltanto un lavoro di eccellente fattura, ma hanno anche il pregio di indurre a tornare a interrogare il testo di partenza insieme al testo di arrivo. Riconoscente, non mi resta che augurarmi nuove occasioni di letture altrettanto affascinanti.

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