
Raymond Carver a San Martino
Scattare una fotografia da quassù
con i capelli di Tess nell’inquadratura
l’obliquo perpetuo dove crollano
le mura. Una chiave, un foglio, un incipit
con la parola mare e un altro di rinuncia
per commozione, per sottrazione, trovare,
intanto che accavalli le gambe sul muretto,
l’aggettivo unico, il tempo e la ragione
poi passa un cane uscito da un ricordo
scoppia un tramonto irreversibile
fermo come il rosso di certi nostri laghi
o il mio orologio dall’agosto dell’ottantotto.
©Gianni Montieri
*
nota: questa poesia è inclusa in Turisti americani, una serie di 10 poesie incluse in La Disarmata – cinque napolitudini – AA.VV. (CFR, 2014)

2 risposte a “Raymond Carver a San Martino”
L’ha ribloggato su gianni montierie ha commentato:
Raymond Carver a San Martino
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L’ha ribloggato su alessandrapeluso.
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