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Flashback 135 – Cicles

Cronaca del viaggio in una terra sconosciuta tra immagini e parole
Cronaca del viaggio in una terra sconosciuta tra immagini e parole

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Giulia, fin da piccola, ha preso l’abitudine di non camminare sulle grate; ci gira sempre intorno. Ha paura che si possano aprire sotto i piedi, facendola sprofondare negli inferi di questa città. Cammina contando i passi e masticando un chewingum. Lei, a dire il vero, li chiama cicles (come a Torino) e a volte cingomma. Ha una teoria tutta sua sulla creazione dell’universo. Nessuna esplosione e niente Dio. Tutta colpa degli extraterrestri. Loro, dice, hanno creato tutto questo per fare degli esperimenti, per vedere a che livello può abbassarsi un essere semplicemente terrestre. Quando lo dice, ha un leggero difetto di pronuncia e un sorriso di vantaggio. Usa sempre vestiti più larghi, di almeno due taglie; dentro, è solita dire, mi nasce un figlio al giorno. Il nome è sempre lo stesso; il padre, chissà.

@ Marco Annicchiarico

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2 risposte a “Flashback 135 – Cicles”

  1. Quel “sorriso di vantaggio” è spettacolare e il cicles mi emoziona: lo chiamavo, e lo chiamo ancora quasi con vergogna, così anch’io.
    Bella Giulia, grazie.
    c.

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