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Inediti di Marianna Messina

 

Animalium voces
Le ho sentite questa notte sotto il manto della strada sconnessa
Quando le automobili tacciono nei ricoveri rimane in giro solo carne viva
Ci sono io dietro la finestra, il ronzio del frigorifero in sottofondo, lieve
Gli occhi tra le fessure della serranda e un libro azzurro immobile sopra il letto
Dentro casa mia tutto è giallo, gialla la luce, gialla la coperta, gialli i miei capelli che cascano giù a carezzarmi la schiena
Dentro è tutto morbido, tutto caldo, tutto profumato
Fuori è ruvido e umido e carta da zucchero opaco
Cosa è questo movimento piccolo, questo tremolio sfuggente
Cosa è questa frenesia del respiro
I piedi si contraggono e la testa è leggerissima
Dita aliene come antenne si attaccano alla tenda
Captano segnali dei mondi terreni e terranei
Puoi sentirle? Vengono da fuori e vengono a rapirmi
Sono dentro e sono fuori e sono ovunque e sono mortale
Non come le macchine, non c’entra il ronzio del frigorifero

***

Dovresti stare ferma, ferma e zitta.
Ti inviteranno sempre a ballare, sempre a parlare.

***

Il latte versato non mi guarda, è indifferente.
Mi ha già perdonato per la caduta e non gli importa.
Sono io che gli faccio il funerale: dentro la tazza stava bene, era il suo habitat naturale.
Dovevo sorseggiarlo e poi mi è mancato il coraggio.
Il latte versato non mi guarda, è indifferente, non c’è dolore nel suo stare bianchissimo sul pavimento.
Io dall’alto lo osservo e non me ne faccio niente di questa altezza.

***

Oh Giovanni, la tua vanità
no, non è una novità.

I girasoli nel campo di grano sbagliano i colori
Non puoi eliminarli, piacciono alla madre
Ho vinto un vaso alla lotteria del tuo paese
Per riempirlo di fiori ci ho messo un mese
Ma io non amo i girasoli

Oh Giovanni, non ti accasci per terra solo perché pensi che dopo sarà troppo difficile alzarti
Niente dipende da te e ti domandi ancora perché hai rinunciato alla solitudine

***

La tua intelligenza mi sta scintillando dentro
Sono accasciata su un tavolo e non penso a nient’altro
Come pesi concetti e misure e pensieri
Come usi il dialetto per concederti un capriccio
Come dubiti di me e di te e di lei
Non potrei reggermi ancora in piedi
La tua intelligenza mi pulsa dentro
Vive e respira ha vita propria
Una rosa candida che gira su se stessa
E la rosa sono io e roteo su me stessa
Come se il diavolo mi avesse presa
Come se mi bruciassero i pensieri ed insieme la testa

Una replica a “Inediti di Marianna Messina”

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