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Micol Bez, La storia in grembo

*

Non chiedermi di venire senza
bagaglio in stiva, senza
la storia in grembo. Arriviamo tutti
legati a metri di lenza
a fare piano il nome dell’amore,
a chiedere « dove
posso appoggiare il mio dolore?
Va bene qui, dietro la porta? »

 

**

A Costanza Graziani

Sogniamo forse
tutti di abdicare,
la penna per firmare
la rinuncia all’eredità
e alla storia. Purtroppo

anche la rinuncia
va in prescrizione.

 

***

Roma

Se metti in tavola
a Natale
DebreLibanos,
Danane o Nocra,
se dici Yekatit 12
li vedi — non sono
indifferenti ma delusi
gli sguardi muri
dei parenti e arresi
sulla tovaglia
cucchiai e parole,
forse le crocchette
del gatto, o uno spiffero
viene in loro soccorso.

Ma chi odio
quando odio
il nostro stupore?

 

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Per Roberto Esposito

E se l’eredità europea la buttassimo in mare
e ci riprendessimo i corpi di chi ha bandito?

Materiale per un ponte di spergiuri
Lampedusa ————— Garabulli :
1.  la filosofia non è nata in Grecia
2.  la critica non è illuminista
3.  l’Europa si è fondata da fuori
4.  e qualcun altro ha pagato il conto.

 

*****

Il bianco del privilegio

Ho delle vene molto complesse
mi celano i morti e i crociati dello
stemma in terrazzo, e i santi folli
avventurieri a benedire terre già
sante. Una donna con l’elmo
alla storia, e poi le radici oscure
di un nome che mi dice senza.

Non dicono il mio paese
e la sua Addis passata
al silenzio, né l’origine
e il suo dolere.

Non confessano il mio essere
altra, il venire sempre
impuro al mondo, né il potere
che inaugura il corpo, il suo moto
scontato alla frontiera — il suo
costo al mondo.

Ho vene che chiedono perché
non sono io
vittima della storia
ma vincente?

 

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Poi

Si scorda il sapore
della gioia, il terrore
che si porta dietro
se varca la soglia.


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