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Donato Zoppo, Something, il 1969 dei Beatles e una canzone leggendaria (rec. di Raffaele Calvanese)

Something, il 1969 dei Beatles e una canzone leggendaria.

(Donato Zoppo / GM Press 2019 100 p.)

La più grande canzone d’amore di tutti i tempi. Così l’ha definita The Voice, non uno qualunque, Frank Sinatra. La cosa più interessante è che la cover di Sinatra non era nemmeno in cima alla lista delle preferite del suo ombroso autore George Harrison. Questo già basterebbe a far capire un po’ del mondo Harrisoniano.
Leaving in a material World, il bellissimo documentario sul Beatle più ombroso ne restituisce un bello spaccato, ma Something di Donato Zoppo in qualche modo riesce a mettere una bella lente d’ingrandimento su questo brano, finito in Abbey Road, probabilmente l’album più tormentato della storia dei quattro ragazzi di Liverpool.
Una storia di pesi e contrappesi, una storia di persone che crescono e che cambiano, di rapporti che maturano, che si incrinano, che si tengono appesi a fili sottili, a cerotti macchiati di sangue su ferite vecchie e nuove.
Non è facile per nessuno spuntarla su due dei songwriter più importanti della storia della musica di tutti i tempo come Lennon e McCartney, eppure George un po’ alla volta ci prova, difficile credere fino in fondo in sé stessi quando hai vicino due musicisti che davanti ai tuoi occhi scrivono la storia della musica moderna. Tanto è vero che la prima apparizione di Something, di cui questo libro del giornalista musicale e speaker radiofonico Donato Zoppo celebra i 50 anni, finisce su un disco di Joe Cocker.
Questa e molte altre storie sono contenute nel libro edito da GM press, con la prefazione di Michelangelo Iossa, in una collana che punta a celebrare compleanni illustri di dischi e  canzoni che hanno fatto la storia della musica mondiale. Cento pagine veloci e intense, scritte con la passione di chi le canzoni non le ascolta semplicemente come un rumore di sottofondo, specialmente canzoni come Something. Questo libro prova a darci le chiavi per entrare in punta di piedi in casa di Harrison, negli studi di Abbey Road, nelle stanze segrete abitate degli ultimi scampoli della storia beatlesiana, un attimo prima di prendere strade diverse, un momento prima di dare alle stampe uno degli album più venduti di tutti i tempi, con una delle copertine più famose della storia della musica. A proposito, si dice che ancora oggi quelle strisce debbano essere riverniciate più volte all’anno per la mole di persone che ci passa sopra per ripercorrere la famosa camminata dei Fab Four.

©Raffaele Calvanese

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