VIII.
Si prendono una parte di noi
come una ruota di scorta,
l’indirizzo della nostra casa
come una cambiale,
il sole che vi splende
come una striscia nera
e tutta la nostra fantasia
come una nota che si ripete sempre uguale.
XI.
Ogni viaggio
ostenta
il futuro,
con un’assenza di luoghi
e un’incognita beata.
XIII.
Ricorda
dimentica.
Nulla resta.
Il peggiore
e il migliore
sono lo stesso uomo.
XX.
Cadono le resurrezioni
risorgono i caduti,
che vivono le passioni
dei crolli della storia
e conficcano in terra
come ossa dopo la tortura
che non si spezzeranno.
XXI.
La forza della ragione
è la più pura e genuina
follia.
XXVII.
Sono poche le cose da dire.
La notte le conosce
sulle labbra dei relitti d’ogni naufragio.
Sono egualmente poche le cose da vedere,
che i ciechi non hanno già visto
e la notte non ha fatto proprie.
XXXII.
I miei anni
sono strisciati
con la rapidità della serpe
lungo i muri
della disattenzione.
XXXIX
Su vieni
a tirare la soma dell’amore
nel verso in cui
nulla ritorna.
Felice Casucci, Nel verso nulla ritorna {Trentanove poesie meno una}. Poesie, RPlibri 2019
Nella raccolta Nel verso nulla ritorna di Felice Casucci la condensazione in pochi versi di complessi itinerari di ascolto, così come la concisione applicata programmaticamente, rivelano, in particolare nei testi qui proposti, un vero e proprio progetto espressivo che schiude alla conoscenza e che non teme, a volte, di diventare denuncia, atto d’accusa. (Anna Maria Curci)
Felice Casucci (Napoli, 1957) è giurista accademico, poeta, scrittore, dalla giovane età praticante il volontariato sociale e culturale. È il presidente della Fondazione Gerardino Romano di Telese Terme (BN).
Una replica a “PoEstate Silva: Felice Casucci, Poesie da “Nel verso nulla ritorna””
[…] Silva pubblica un estratto di Poesie tratte da Nel Verso Nulla […]
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