
Cento anni fa, il 4 novembre 1918: il giorno che segna la fine della Grande Guerra per l’Italia è il giorno della morte del poeta Wilfried Owen sul fronte occidentale, durante l’attraversamento del canale di Sambre-Oise. Lo ricordiamo oggi con i suoi versi di Soldier’s Dream.
Il sogno del soldato
Sognai il buon Gesù che ostruiva degli obici i congegni,
E che durevolmente inceppava tutti gli otturatori,
E che con un sorriso deformava Mauser e Colt,
E ogni baionetta arrugginiva con le lacrime Sue.
E non c’erano più bombe, nostre o Loro,
Neanche un forcone, neanche un vecchio schioppo.
Ma Dio fu contrariato, pieni poteri conferì a Michele;
E quando mi svegliai lui aveva visto e provveduto.
Soldier’s Dream
I dreamed kind Jesus fouled the big-gun gears,
And caused a permanent stoppage in all bolts,
And buckled with a smile Mausers and Colts,
And rusted every bayonet with His tears.
And there were no more bombs, of ours or Theirs,
Not even an old flint-lock, not even a pikel.
But God was vexed, and gave all power to Michael,
And when I woke he’d seen to our repairs.
Wilfred Owen
(traduzione di Anna Maria Curci)


Una replica a “Wilfried Owen, Il sogno del soldato”
L’ha ribloggato su Paolo Ottaviani's Weblog.
"Mi piace""Mi piace"