
Da IL FILO
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E se domani non ci fosse più il mondo
ma solo il cielo e le rondini
io sarei il filo – dondolo
da un nulla all’altro
unisco distanze
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Ora posso unire l’invisibile
sotto di me c’è il respiro di un pesce
che sfiora una roccia
un osso antico e un granchio
cammina all’indietro
mi mostra il meccanismo fragile del ricordo
chiudere gli occhi e pregare a ritroso
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E se mi fermassi tra questi fiori gialli
e se respirassi al ritmo dei cespugli?
Ho ingannato una farfalla
Era la più ingenua di tutte
E mi ha sfiorato la spalla.
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C’è una festa di grilli sul sentiero
e il mondo tace
sono calde le pietre
non disturbarne il canto
in punta di piedi Sul filo lo attraversiamo.
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età di pietra
l’inverno senza fuoco
gela la voce
Giovanna Iorio vive a Roma. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie; la più recente è Frammenti di un profilo (Pellicano 2015, con Post poesia di Renzo Paris). È presente in diverse antologie tra cui Cuore di preda (CFR) e SignorNo (SEAM). Collabora con Roma&Roma, DiarioRomano e Erodoto108.
Ha pubblicato una raccolta di racconti ambientati a Roma, Dormiveglia (ReginaZabo).
In uscita per Fusibilia, Gli haiku dell’inquietudine.

Una replica a “Inediti: Giovanna Iorio, Il filo”
Bravissima Giovanna Iorio!
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