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David Napolitano: 15 riprese. Poesie

incontro di boxe 1889 da wikipedia
incontro di boxe 1889 da wikipedia

ANTEFATTO

…here comes the story of the Hurricane…

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PROLOGO

La rivoluzione sta per cominciare
La rivoluzione è un sorriso
La rivoluzione non ha peso
La rivoluzione fa male
La rivoluzione finisce
La rivoluzione è molto bella
La rivoluzione alle 5 del mattino
La rivoluzione scrivendo al buio
La rivoluzione è omicida
La rivoluzione non sta troppo a guardare
La rivoluzione è suicida
La rivoluzione non è un’idea
La rivoluzione basta con le metafore
La rivoluzione è un muro da abbattere
La rivoluzione wiederaufbaumauer
La rivoluzione è un muro da ricostruire
La rivoluzione è pace
La rivoluzione non fa prigionieri.

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BOTTEGHINO

È tempo di girare le tasche
spremere le mani a fondo
la ragazzetta dietro il vetro attende
apre lo sportellino come una patta
porge lo stesso veleno:
il tagliandino di cartone
navicella delle speranze
è moneta.
O vittoria di un altro.

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SPOGLIATOIO

Nessuno ha visto
la profondità del cuore
nessuno ha ascoltato
la profondità del respiro
l’abisso del tuo respiro e
nessuno ha tenuto gli occhi aperti.
Mani agili stanno scaldando il mio corpo.
Mi stanno preparando a te,
a te che distruggerai me.
Lo vedi come è strano questo spogliatoio
del tutto simile al tuo.
Le fasce pulite,
i nostri guantoni appesi.
Desideriamo distruggerci.
Ecco tutto.
Come riprodurci.
Scrivi questo
non la radiografia dei movimenti,
del “crochet”,
è francese amore
la noble art.
La guerra poi ha cambiato tutto
e gli uomini e le donne
e le case e i giardini fuori dalle case
e il modo di correre e quello di parlare
e le strade e l’acciaio delle città.
Niente è rimasto uguale.
Dopo non è importante.
Semplicemente non è.
Le ossa tremano
quando ti inchiodano alla croce
il silenzio del minareto non basta
la carne deve farsi spirito,
così com’è non è forte abbastanza.

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PESO

Nudo al peso osceno
nessun pensiero
una macchina verticale
solo pelle ossa fibra
e l’idea che tiene tutto insieme
si chiama uomo.

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15 RIPRESE

I

Il mio fegato è campione del mondo
Alza la cintura sopra la testa e sorride
Non è difficile
Con quei pochi denti che gli sono rimasti.

II

Ho paura di non sentire
ho paura di non sentire il colpo
la botta secca alla mascella
il montante che spazza via il limiti
sfuma i contorni
sblocca la vita dal torpore
delle luci fredde
delle braccia sudate
delle tensioni convulse
nel pagare per guardare.
Non sentire io
il roboante impatto, la testa piegata
come un petalo,
la schiena finalmente distesa.
Non contare ancora preziosi respiri io.
Il montante che spazza via i limiti
sfuma i contorni
sblocca la vita
e la masticazione.

III

Una cicatrice lunga un metro,
sul collo.
Non mi fermo a parlare
se non mi guardi negli occhi.
Ho il collo compresso,
il sangue in gola,
non si deve vedere.

IV

La bellezza di un gesto non pensato
un dio feroce ngli occhi
la combinazione arriva al bersaglio
una serie a due mani.
La pelle la carne il respiro.
Ho paura del sangue
quando ronza nelle tempie,
è vita.
Forse non sono all’altezza
della punizione.

V

Il colpo necessario
prima di tutto
prima di me
puoi venire avanti
colpire
siamo qui per questo,
per silenzi e attese.

VI

Queste luci dall’alto,
quante sigarette donne bicchieri,
rimango mortale
qui sotto i colpi
i lacci sfregati negli occhi
sono solo un modo,
ti prego,
per non farmi vedere il nuovo
indirizzo di ogni giorno,
sotto queste luci
dall’alto.

VII

Ogni volta lo stesso:
alcool droga
masturbazione
assoluzione sicura.
Ho stuprato una bambina,
la vera emozione
Dio o qualcuno,
alla prova del peso
tutto è perdonato.

VIII

Qualsiasi cosa
e che duri un attimo
un solo attimo,
il resto puzza di religione.

IX

Oppure qualsiasi cosa
e che non abbia mai fine,
sia rovinosa disfatta
resa incondizionata.

X

Così amore, avanti così!
Ancora spingiti, inserisciti!
Qualsiasi cosa
e per una volta uccidimi.
Dopo potrei spaccare tutto.

XI

Sono pronto a baciare il tappeto,
ho gli occhi chiusi,
a sognare ancora
questo tuo saluto di distruzione.

XII

Le tue emozioni non hanno il sorriso del boia,
il sorriso sadico del boia.
La tua vera emozione.
Non è adatta alla scure.
Non ne ha l’educazione,
al colpo inferto.
Quella pietosa certezza del taglio netto,
una lama affilata,
in qualche modo pulita.
La conoscenza del nervo preciso,
dell’arteria infallibile.
Invece
nemmeno lo sforzo di far colare il sangue
via
prima che puzzi.

XIII

Una qualsiasi parte del tuo corpo
da sola potrebbe sterminarmi.
Eliminare la stessa idea di me.

XIV

L’incontro è nei termini della decenza.
Nessun regalo prima del limite.
Nessuno sconto.
Presa regolamentare al collo
fiato sulla faccia
avambracci stretti alle clavicole
ventre su ventre
muscoli tesi attorno ai fianchi
due movimenti fondamentali
colpire dritto muoversi in cerchio
stare vicini aderire
aderire dolcemente
mai nessun regalo
solo quadricipiti e adduttori
tutto insieme l’organismo si stringe
l’inadeguata violenza delle carezze
calde sul seno le mani strette
nessuna spugna tirata in furia
la punizione è meritata
i denti affilati sulla pelle
le tibie affilate sulla cintura.
Ti amo.
Picchia forte.

XV

Quando sei passata sotto di me
ho lucidato i tuoi passi.
Non ricordo altro.

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COMUNICATO STAMPA

Avrei dovuto amare tutto,
avrei dovuto amarle tutte,
credere fino in fondo
a tutte quelle cazzate.

 

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© David Napolitano

 

 

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