
Circa un anno fa, con Vincenzo Frungillo, Viola Amarelli, Francesco Filia e Immo, pubblicammo per CFR edizioni un libro in versi dal titolo “La Disarmata – cinque Napolitudini”. Raccontavamo Napoli, in tanti modi diversi, perché Napoli non è una cosa sola e ogni tentativo di semplificarla, ridurla, comprimerla nei soliti luoghi comuni è inutile e triste. Questo accade di nuovo, in questi giorni, forse perché è più semplice fare così, ad ogni sparatoria, omicidio, fare copia e incolla di un pensiero è meno impegnativo che provare un ragionamento nuovo, o comunque è meglio che aspettare. Pubblico due delle mie poesie tratte da quel libro, che sono solo due puntini, due sguardi, due visioni, accomunate da qualcosa che non si può cogliere. (GM)
Philip Roth a piazza del Gesù
L’approssimarsi delle chiese
la religione e il suo ingombro
il paradosso sublime del mare
a un passo, crudele e anarchico
come questa città, la piazza
ferma sul Decumano inferiore:
uno mi parla e mi domanda
se sono americano, non lo so
non lo sono, qui sono nuovo
come il Gesù, immacolato
come l’obelisco, tutto ha senso,
pure cristo, solo quando è nuovo.
Cormack McCarthy a via dei Tribunali
(a Francesco Filia)
Rispondere al terzo che chiede
l’elemosina, in un giorno di sole
lo intuisco ma non lo vedo, qui
a via dei Tribunali, né Dio né luce
gli do un euro, mastica una parola
ci fossero delle siepi qui intorno
oppure nelle grotte, nel vuoto
sotterraneo dove si cela il sangue
seccato sulle pietre, buttato
come dicono qua, nella speranza
che un Dio fuori luogo, si manifesti
e salvi tutti quanti prima della rovina.
2 risposte a “Due turisti a Napoli”
e non appropriarsene nemmeno in parola,
nemmeno in preghiera, in omissioni d’ opere;
perenne,” nuovo come un Gesù”,immacolato viatico.
Presente!!! Abbracci Gianni.
(MP)
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L’ha ribloggato su gianni montierie ha commentato:
due poesie da “La Disarmata”
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