– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 31 dicembre 2013 da Marco Annicchiarico
“Se dovessi voltarmi indietro, e guardare in faccia la mia vita fino a questo momento, sorriderei. Un sorriso lento e cosciente che si farebbe spazio tra la mia barba. Una smorfia a occhi chiusi, seduto comodo su una sedia, con le gambe stese e le braccia intrecciate. Le direi: non ti ho mai tradita, sono sempre rimasto fedele a me stesso. Lei, calda e sensuale, dura e nervosa. Lei, che si è sempre fatta sentire fin dentro lo stomaco. Malinconica e potente spinta vitale, orgoglio e fatica, gioia e pena. Nessun compromesso, nessun interesse, solo amore, solo passione. Io c’ho creduto. Detta così, la frase sembra banale, ma vi giuro che crederci sempre, anche quando sei solo e fuori è buio, non è mai facile.”
Sono queste le prime righe di Unplugged – Una vita senza fili, l’autobiografia uscita sei anni fa. Roberto Ciotti voleva fare il calciatore e, invece, è diventato un grande chitarrista blues, sempre controcorrente. Avesse giocato a calcio, oggi si parlerebbe di lui in tutte le televisioni e in tutti i bar. Era conosciuto e apprezzato anche all’estero. Per dirne due, negli anni ottanta fece un tour di quasi due anni con Ginger Baker, il bassista dei Cream, e a maggio ha suonato di nuovo in Senegal.
La sua carriera è iniziata quarant’anni fa, fondando i Blue Morning. Ricordato soprattutto per la colonna sonora del film di Gabriele Salvatores Marrakech Express e per le collaborazioni con Edoardo Bennato e Francesco De Gregori, Roberto Ciotti ha diviso il palco con gente del calibro di Chet Baker, Bo Didley, Joe Cocker e Billy Cobham.
Pochi mesi fa ha pubblicato il disco “Equilibrio precario”; lo stesso che possiamo trovare in molte sue canzoni, tra la precarietà della solitudine e la maturità di una musica che non smetterà mai di emozionare.
Categoria: cultura, Marco Annicchiarico, musica, omaggio, poetarumsilvaTag: antonello venditti, big mama, billy cobham, blue morning, bo didley, chet baker, cream, edoardo bennato, equilibrio precario, francesco de gregori, ginger baker, joe cocker, marrakech express, no more blue, roberto ciotti, unplugged
Il presente blog collettivo non è da ritenersi testata giornalistica, fondando la sua attività solo sulla libertà d’espressione creativa, che da sempre ha animato il progredire del pensiero universale.
Commentaria