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Solo 1500 n. 76: Marco, il signor Hood

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Solo 1500 n. 76 : Marco, il signor Hood

Se penso, soprattutto, agli ultimi  quindici o vent’anni sono più le volte che Marco Pannella mi ha fatto incazzare che quelle in cui mi abbia trovato d’accordo con lui, ma saperlo lì, ricoverato in ospedale (poi scappato a casa contro la volontà dei medici e costretto a ritornare in clinica), in pessime condizioni, a causa dell’ennesimo sciopero della sete e della fame, per l’ennesima causa persa: il diritto di voto e l’amnistia per i carcerati, mi fa male e non poco. Ho sempre associato Marco Pannella a un’idea di libertà (non quella della pessima accezione berlusconiana) intesa come qualcosa  per cui lottare, qualcosa a cui la maggior parte della gente non pensa. Sentivo parlare di lui, le prime volte da piccolo, dai miei genitori, ricordo cose tipo: “Oh, però ‘sto Pannella”. Guardo a lui con affetto quando ascolto Signor Hood di De Gregori, l’uomo con la “valigia di parole nuove”. Marco Pannella l’ho sempre rispettato pur odiandolo in certi frangenti (vedi berlusconiane alleanze). Non le capivo allora, non le comprendo adesso. Laddove la comprensione molto riguarda la coerenza. Ora lo penso in precarie condizioni, non so se a lui importi  sopravvivere. Morire o meno non gli importa. Per lui conta la battaglia, conta un principio: oggi come allora. Controvento e controtempo. Mi piacerebbe che potesse continuarla questa battaglia, che potesse farne altre, anche quelle sulle quali non sarò d’accordo. Non ne abbiamo avuti molti come Marco Pannella. Sono certo che a lui non freghi una mazza del Natale. Se dovessi, però, dire Buon Natale a qualcuno, oggi lo direi a lui, non so bene perché.

Gianni Montieri

15 risposte a “Solo 1500 n. 76: Marco, il signor Hood”

  1. c’è del coraggio “pannelliano” in quello che scrivi, gianni, oggi che va così di moda il cinismo, non far sconti mai a nessuno. grazie per aver interpretato la stretta al cuore che ho provato ieri al solo ascolto della voce. il giudizio politico rimane lì, sono anni che non lo muto per le stesse ragioni tue: ma sul piano umano, e anche civile, va onorata la sua tenacia

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    • grazie lucia, è che queste cose le penso da anni, le volte che l’avrei abbracciato, le altre (non meno numerose) che l’avrei mandato a cagare. Ma sono più i grazie che i vaffanculo.

      e grazie a te

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  2. Non mi vergogno a dire che anni fa l’ho votato anni per un semplice motivo: la politica pacifista che ha portato (anche) alla legittimazione del servizio civile in alternativa a quello militare. Anche io quindi devo un grazie al signor Marchood, ma mi resta sempre il cruccio di quell’alleanza berlusconiana che ha tracciato un solco definitivo tra la lotta politica, quella parlamentare per dire e quella personale che porta un uomo in fin di vita.

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  3. La sua ostinazione, spesso ottusa, ha sempre e comunque avuto qualcosa di eroico e di umano, nel senso migliore. Grazie a Gianni per avercelo ricordato.

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  4. grazie jacopo e andrea, pensieri che condivido i vostri e grazie per aver colto lo spirito di questo articoletto

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  5. Che Pannella si sia di volta in volta, e molto disinvoltamente, alleato con quello e con quell’altro, non mi meraviglia. Affatto.
    E’ la pratica (da bassa) politica di chi sta nelle istituzioni ed aspira, di volta in volta, a governare. E al potere in quanto tale. La politica di palazzo è cosa ributtante e vomitevole. E sporca.
    Diverso è il mio orizzonte. Sono anarchico e, in questo, ancora più minoritario, e solo, di lui.
    Negli anni ’70, il Partito Radicale cavalcava l’onda dei movimenti. A lui dobbiamo divorzio & aborto, e tante altre battaglie per i diritti civili. Se fosse stato per il Partito Comunista, partito autenticamente e strutturalmente conservatore, impegnato com’era nelle schifezze del compromesso (prei)storico e negli accordi di vertice con gli alti vertici della Democrazia Cristiana e del Vaticano, e a perseguitare gli “estremisti” di allora, noi il divorzio & l’aborto non l’avremmo mai avuto. Che piaccia o meno, la realtà è questa.
    Poi l’aria è mutata, c’è stata la cosiddetta Sconfitta, e il Partito Radicale, partito del resto nato da una scissione di quello Liberale, partito quindi intimamente borghese, s’è aggregato al carro del vincitore neoliberista. Vincitore, per il momento.
    Non ho mai digerito, tra le altre iniziative per me assolutamente indigeribili, quella di un referendum per agevolare le procedure per il licenziamento dei lavoratori.
    Ma resta il fatto che, oggidì, a parte le solite minoranze volenterose e coraggiose, a fare una battaglia “di Sinistra”, c’è rimasto solo lui: Marco Pannella.
    Perché la battaglia per l’amnistia è una battaglia “di Sinistra”, umanitaria e di civiltà. Chi può negarlo? Ma non è sufficiente.
    L’amnistia è un primo passo verso l’abolizione della galera e di tutte le istituzioni totali. E delle società mercantile e divisa in classi che le produce. Non credo alla bontà dell’istituzione carceraria, alla sua funzione “rieducatrice”. Vedo che al gabbio ci finiscono solo i più poveri.
    E proseguo.
    Non credo affatto alla giustizia degli uomini, né ai tribunali. Borghesi o proletari che essi si dichiarino. E qui mi fermo, perché il discorso ci porterebbe molto lontano.
    I nostri orizzonti sono molto distanti, e distanti gli approdi, ma oggi io sto con Marco Pannella. Che, tra l’altro, è l’unico vero oratore di rango che abbiamo, e nessuno ha il coraggio e l’onestà di ammetterlo. Anarchici compresi.

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    • In parte giusto ciò che scrivi ma senza l’appoggio del grande PCI di Longo e Berlinguer Marco Pannella non avrebbe mai vinto i Referendum che hanno rivoluzionato il costume del Paese.

      Che poi quel PCI, da Occhetto in poi, abbia sperperato il suo patrimonio di credibilità non ci piove.

      Anche Pannella si giocò la sua credibilità con l’abbraccio dell’orso arcoriano.

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  6. Sposo le tue parole una ad una e ribadisco, con le varianti e tutte le riserve che ogni diverso pensiero possa pretendere, quanto avere avuto un Marco Pannella sulla scena politica sia stato d’insegnamento e incoraggiamento per tutti. La sua onestà, l’ostinazione pacifica …irripetibile.
    Grazie Gianni.
    c.

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  7. Mah. Sarà che con gli anni divento cinico, ma Marco Pannella dovrebbe cortesemente autotassarsi di diciottomilardi di euro (a tanto più o ammonta il danno sugli interessi pagato da ottobre 2011 a dicembre 2012) per poi girarli a quelli che li hanno pagati, e cioè ai pensionati e dipendenti sopravvissuti alla grande strage dei mercati a cui poco si pensa, perchè fanno poco share. Ma sto diventando cinico, l’ho detto. La verità è che caino ha sempre avuto più culo di abele. Che ci possiamo fare. GS

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  8. Pannella protesta per una giusta causa,( ma, c’è sempre un ma )
    E’ giusto che più esseri umani non debbano stare in una cella
    larga pochissimi metri , ed è anche giusto che il governo si
    facesse carico di costruire nuovi penitenziari. Detto questo,
    il mio ‘mah’, consiste in questo:
    a) se alcune persone sono in carcere, vuol dire che non
    sono stinchi di santo.
    b) ai carcerati diamogli un minimo di umanità, e sono d’accordo,
    ma non mi si venga a dire che bisogna dargli anche una medaglia !

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  9. Proprio pochi minuti fa ho scoperto che Pannella
    percepisce 15000,00 euro al mese! (se è vero, ma
    lo sarà sicuramente) quindi, un povero cristo, magari
    con famiglia a carico che ne prende 800,00 cosa
    dovrebbe fare ? incendiare Montecitorio, come
    minimo!

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