Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1 febbraio 2012)
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Sulla morte, senza esagerare
Non s’intende di scherzi,
stelle, ponti,
tessitura, miniere, lavoro dei campi,
costruzione di navi e cottura di dolci.
Quando conversiamo del domani
intromette la sua ultima parola
a sproposito.
Non sa fare neppure ciò
che attiene al suo mestiere:
né scavare una fossa,
né mettere insieme una bara,
né rassettare il disordine che lascia.
Occupata a uccidere,
lo fa in modo maldestro,
senza metodo né abilità.
Come se con ognuno di noi stesse imparando.
Vada per i trionfi,
ma quante disfatte,
colpi a vuoto
e tentativi ripetuti da capo!
A volte le manca la forza
di far cadere una mosca in volo.
Più di un bruco
la batte in velocità.
Tutti quei bulbi, baccelli,
antenne, pinne, trachee,
piumaggi nuziali e pelame invernale
testimoniano i ritardi
del suo svogliato lavoro.
La cattiva volontà non basta
e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
è, almeno fin ora, insufficiente.
I cuori battono nelle uova. Crescono gli scheletri dei neonati.
Dai semi spuntano le prime due foglioline,
e spesso anche grandi alberi all’orizzonte.
Chi ne afferma l’onnipotenza
è lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non è.
Non c’è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell’attimo.
Invano scuote la maniglia
d’una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre
il tempo raggiunto.
(traduzione di Pietro Marchesani)
16 risposte a “Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1 febbraio 2012)”
Per me, un grande dolore.
e.
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ci si sente più soli, improvvisamente
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sì.
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La pensavo immortale, due punti… mah
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Tristezza…
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come Fabio. E questa cosa mi fa pensare…
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“Non c’è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.”
(W.Z. 1923-2012)
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Questa è una delle poesie più commoventi…
Scrivere il curriculum
Cos’è necessario?
E’ necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
il curriculum dovrebbe essere breve.
E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e ricordi incerti in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l’orecchio scoperto.
E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.
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una delle mie preferite, luciano. grazie
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mi collego adesso ancora con la febbre addosso, lo sto apprendendo così e sento un gran freddo.
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grande lutto anche per me
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…. muore una grande poetessa, ma lascia un ricordo immortale …
… verba volant, sed scripta manent …
.
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c’è stata, è questo l’importante
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.Parlava della vita in modo ironico, aveva uno stile inconfondibile… Io l’ho solo leggiucchiata sul web e poi nel recente volume pubblicato dal Corriere della Sera ma ai veri esperti e ai veri poeti manca e mancherà molto…
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era così immensa e intelligente da non riconoscere alla poesia alcun primato
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non riconoscere alla poesia alcun primato… sì.
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