uno
Sono uscito dal portone di legno
per portare i miei passi altrove
per camminare e ritrovarmi
sorridente nel riflesso di un vetro.
Dal rosso al verde
cambia il colore e l’andare,
le macchine come i pedoni,
mentre attraverso il parco, lasciando
impigliati i pensieri tra le fronde degli alberi.
due
Ricordo. Dicevi che le parole
hanno due significati, uno
per ogni verità che manca,
il primo per la cosa detta
e l’altro per quella nascosta.
Girato l’angolo, già fuori dal Parco,
mi fermo a riposare i passi e il fiato
corto si scontra con l’aria leggera
che avvisa il cambio di stagione.
tre
Foglie e giornali nel cestino
all’angolo del viale,
mentre fermo la musica
e le parole che ho in mente
per accorgermi, guardandoti
arrivare con un sorriso e un vestito
di stelle, che casa tua, a piedi,
dista tre volte
Stairway to heaven.
© Marco Annicchiarico, inedito 2011
4 risposte a “Strada facendo (Marco Annicchiarico)”
che bella…
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piace molto anche a me, marco, specie dal secondo movimento fino alla chiusa.
g.
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marco, il tuo è un cambio repentino di modi e forma. il dettato è solidamente retto da un ritmo che travalica (forza dell’enjembement ampiamente presente) la misura stessa del verbo, quasi a indicare che un limite visibile non limita nulla in verità.
il delicato affresco quasi epifanico della chiusa si apre come il brano citato.
complimenti
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finalmente ti rileggo, Marco…mancavi.
un abbraccio.
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