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Avvicinarsi a se stessi è un’allucinazione: Bugiardino, Paolo Castronuovo

Talvolta si è costretti in spazi chiusi, cosmi limitati e privi di costellazioni in cui la parola e la visione vengono depotenziate e si ripiegano inevitabilmente su di sé. In questi orizzonti circoscritti, si è chiamati a fare i conti con la propria storia personale e i propri sentimenti, senza averne, tuttavia, la capacità di soluzione.
Nella breve raccolta di poesie che Paolo Castronuovo ha scelto di intitolare Bugiardino (Il Convivio Editore, 2023), non ci sono “istruzioni per l’uso” e non si ipotizza nessuna risposta, ma l’autore racconta un’esperienza di privazione in cui si tenta di raggiungere un benessere del corpo, un aggiustamento faticoso nel corso del quale il cedimento rimane pur sempre una eventualità. Il bugiardino – scrive l’autore pugliese – “strozza le prospettive” o, forse, omette qualcosa: tace sulle difficoltà delle giornate in cui al sacrificio del mattino segue un buio al quale, nonostante tutto, ci si deve abituare.
In questo stato di cose, il desiderio è uno solo: piegare le sbarre, vedere la vita correre fuori, dare spazio a nuove immagini. Laddove però il sogno resta irrealizzato, l’unica via è rifugiarsi nella propria voce, farne strumento di intima conoscenza e di cura, paziente esercizio volto a mettere insieme carne e anima.
Lungo il percorso di riabilitazione, in cui si insinuano di continuo le forme di fuori – che richiamano tratturi, muretti sperduti e granai – la morte è una falce e un bisogno, e l’avvertenza è una sola: avvicinarsi a se stessi è un’allucinazione.

 

Di Annachiara Atzei

 


Cinque poesie da Bugiardino (Il Convivio Editore, 2023)

1.1
il sacrificio del mattino
la pietra sulla schiena
la falce della morte –
una giornata inizia col peso
smisurato della luce
un fardello roboante di ferraglia
che interrompe il sonno e la quiete –
l’occhio deflora il buio
dilaga nella stalla dopo l’acqua
e il desiderio della giornata si allontana
dal respiro
*

1.2
vivere delle cose circostanti
è un cosmo limitato –
una stanza non ha costellazioni
è un centro riabilitativo
senza infermieri
un bugiardino indossato come sciarpa
che strozza le prospettive –
i libri sono sbarre di un carcere
che non apre a nessun universo
le tacche per uscire allo scoperto
i chiodi nella cera del tempo –
le pellicole scorrono senza farsi guardare
sono donne che passeggiano
lungo le giornate
e io sto qui
a costringermi un benessere nel corpo
tra le parole ripetute
avanzate e spremute
come un agrume acido
sul sole
*

2.4
i tuoi trucioli arrivano con la notte
sono bisce che mi scivolano sugli occhi,
sigillano le palpebre facendosi casa
nonostante l’insonnia sia una bestia
troppo feroce da domare.
non resta che una pelle bronzea da guardare
per abituarsi al buio,
vedere le labbra disegnarsi su una parete
e attendere il pizzico del giorno
*

3.4
nel bianco della calce
ogni latte è buio
solo le vene dell’edera fanno ombra
al casolare, mentre dentro
i cucchiai di legno impolverano la volta
e la luce gialla del tungsteno
ci attonda frugale.
abbiamo bisogno di questa morte
calda e balsamica
dell’acquietarsi dei tornado
dei muretti sperduti –
noi siamo carne in scatola,
il pasto dei rifugiati,
la porzione della sera
*

6.3
la saturazione del lessico
/il pugno nella mano
/la nocca morsa
/l’aggrovigliamento del corpo
una passeggiata che non parte
a esplorare le condizioni climatiche
l’intonaco inverdito dal dito che locuste lo fa saltare
sono parole che non escono
per tratturi
dove il contadino butta la calce ai bordi
sono due anni che non so parlare
non vedo la vita correre in un granaio
la musa spogliarsi
il corvo mangiare una carogna
sto eliminando il tu dal verbo
per dare spazio a nuove immagini
ma nulla resterà che rifugiarsi nella propria voce
*


Paolo Castronuovo (1986), nasce e vive in Puglia. Ha scritto: Labirinti (Stampalibri, 2009), Filo spinato (Scorpione, 2010), Ambaradan (Libro d’Artista a cura dell’autore, 2014), Streghe Ignifughe (Lupo, 2014), Labiali (Pietre Vive, 2016), L’insonnia dei Corpi (Controluna, 2018), La Croce Versa (Effigie, 2022).

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