«Una strana amicizia, i libri hanno una strana amicizia l’uno per l’altro. Se li chiudiamo nella mente di una persona bene educata (un critico è soltanto questo), lì al chiuso, al caldo, serrati, provano un’allegria, una felicità come noi, esseri umani, non abbiamo mai conosciuto. Scoprono di assomigliarsi l’un l’altro. E ognuno di loro lancia frecce, bagliori di gioia verso gli altri libri che sembrano (e sono e non sono) simili. Così la mente che li raccoglie è gremita di lampi, di analogie, di rapporti, di corti circuiti, che finiscono per traboccare. La buona critica letteraria non è altro che questo: la scoperta della gioia dei libri che si assomigliano». Mario Praz

Merrill)
ascolto le porte per sentire
l’aria della metro che arriva.
Mi siedo in fondo ancora assonnato
il tempo non si è ancora allineato
con il tempo. Una donna si siede accanto
mi sfiora con un braccio e si sposta.
Questa toccata e fuga è uno spartito
vuoto, mi svuoto in distanze.
Le tue mani sapevano cogliere
le note degli alberi, siamo stati foglie.
inedito di Andrea Gruccia
NOTTE DI FEBBRAIO
A quest’ora bombardano, a Kiev.
Nel silenzio dei sottopassaggi
ci si scambiano sigarette,
tè caldo, un pò di fortuna,
accucciati, addossati
ai graffiti della metro.
Fuori son passate
sui ragazzi che sgattaiolavano
le fortezze volanti,
l’aria caduta a pezzi.
Siamo tutti sospesi, questa notte,
arresi al notiziario
della solita guerra
girata altrove.
inedito di Ezio Settembri
METRÒ
Gli anni poi passeranno
masse di monti e pietra si frapporranno
tutto sarà dimenticato
come si dimentica il cibo quotidiano
che ci tiene in piedi.
Tutto, tranne quell’istante
in cui sul metrò affollato
ti aggrappasti al mio braccio.
da La resistenza dei fatti di Titos Patrikios
(traduzione di Nicola Crocetti)
Una replica a “Il demone dell’analogia #55: Metropolitana”
[…] Il demone dell’analogia #55: Metropolitana […]
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