
Claude Royet-Journoud, Le nature indivisibili, trad. Domenico Brancale, Effigie 2016, € 12,00
Sezione La storia in serie
*
affinché ciò resista
lei accoglie l’indistinto
non avrei mai voluto
si fanno i conti nel buio
un calore senza fine
tavolo era la parola
——
un nodo racchiude il fuori
altri raggiungono il tavolo per morire
——
il silenzio è una forma
——
aria che definisce impercettibile
nessuna separazione
l’area dell’animale
——
verticalità della fame
madre più vicina
——
una manciata di blu nell’angolo
——
è nella stanza che respira
a dirla tutta
l’aria lascia una macchia rossa
un po’ di febbre nell’intersezione
la fine dell’evento
s’impossessa di colui che è solo
——
il punto che designa il margine
la prossimità dell’acqua
——
scrivevo la parola paura
——
senza staccare lo sguardo dal tuo nome
——
la luna nera di Raworth è rettangolare
——
un atto senza difetti
sebbene lei porti la sua ombra
——
seppellirli nel denaro
——
«ci saranno generazione e distruzione»
——
l’orecchio ascolta il sangue
che l’attraversa e macchia
il lenzuolo
tra il calore e l’immagine
…
che ci siano gesti
…
fa notte nella mano
——
la sua fragilità tocca le pareti
——
poi spalle a terra
il cammino si ferma nello sguardo
——
è questo
o il corpo che cede
——
ti lascio una luce tu spegnerai
——
non ci sono limiti nelle cose
le gambe seguono la frase
l’accumularsi di pietre
::::::::::::::::::::::::::::un respiro
basta avanzare
——
l’assetto instabile del 4
prendendosi gioco della compattezza
——
fu questione di navigazione e strategia
——
il grande quadrato non ha angoli
:::::::::::::::::::fuori
::::::::::::::::::::::::::::::::::prima della voce
:::::::::::::::::::l’alterazione di un oggetto
:::::::::::::::::::mai una frase su
:::::::::::::::::::la terra rovesciata
(Braccia, gambe. Un corpo fa massa in quel che rimane
dell’occhio. Non è più sonno quest’inerzia
che lei confessa… Il freddo, come se niente fosse.)
:::::::le immagini accentuano questo dominio
sottolineano il passaggio
:::::::non la finiremo
——
«oggi non parlo a nessuno»
© Claude Royet-Journoud
