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Poesie per l’estate #33: Pietro Aretino, Sonetti lussuriosi

PietroAretinoTitian
Ritratto di Pietro Aretino a opera di Tiziano

Dal 27 luglio al 23 agosto la programmazione ordinaria del blog andrà in vacanza. In questo periodo vi regaleremo comunque due post al giorno, una poesia al mattino e una al pomeriggio, “Poesie per l’estate”. Vi auguriamo buona estate e buona lettura. (La redazione)

SONETTO IX.

Fottianci, vita mia, fottianci presto,
Poiche per fotter tutti nati siamo,
E s’il cazzo ami tu, la potta io bramo,
Ch’il mondo saria nullo senza questo.
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Se dopo morte il fotter fosse onesto,
Direi fottianci tanto che moriamo,
Che di là fotteremo Eva e Adamo,
Che trovorno il morir si disonesto.

Veramente egl’è ver che se i forfanti
Non mangiavan quel pomo traditore
Sò ben che si fottevano gl’amanti.

Ma lasciamo le ciance e sino al core
Ficchiamo il cazzo, e fà che mi si schianti
L’anima, che nel cazzo or nasce or muore.

E se possibil fore,
Verrei pur nella potta anche i coglioni
D’ogni piacer fottuti testimoni.

(da Sonetti lussuriosi [1526], in Pietro Aretino, Dubbj amorosi, altri dubbj e sonetti lussuriosi, Nella Stamperia Vaticana con Privilegio di Sua Santità, in Roma, 1792)