
(a Anna Maria Curci)
Non succede niente a Roma, adesso
è una sirena che spiega sull’acqua
nulla di nuovo lungo il fiume opaco
niente fosse il fango, niente sui ponti
non impari niente di Roma, oltre
il giro intorno alle rovine, la metro
che trasporta da nessuna parte
non dovrebbe essere di nessuno
Roma, oppure non esistere più
e forse non esiste e non è vero
questo camminare a testa in su
lo stupore, la cosa indimenticabile.
*
(a Andrea Pomella)
Interi abiti allineati sul fondo dell’armadio
soldati in attesa dell’appello, l’adunata
una deriva di cappotti lisi, borse alla rinfusa
sorta di accumulo/pensiero nel tentativo
vano di far ordine, disporre le parole
in modo che non si stropiccino, cambino
nel trasporto, che restino camicie fatte
a mano, pochi aggettivi, collo button down.
***
© gianni montieri – inediti 2014

7 risposte a “Due poesie dedicate”
«questo camminare a testa in su, lo stupore» che non si esaurisce neanche se si è nati e si vive a Roma. Grazie, Gianni!
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grazie anna maria
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Piaciute, Gianni. Mi piace immaginare, i come e i perché, le origini di un pensiero o un verso.
Il momento, ancora di più se dedicate.
Grazie.
c.
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… la metro
che trasporta da nessuna parte
non dovrebbe essere di nessuno
Roma…
Uno degli spunti più interessanti dei testi !
Dinanzi a una crisi tanto devastante ,non è più possibile restare impassibili.
Serve a ricordarci che che i valori comuni prodotti nella storia di un popolo sono un patrimonio fondamentale ma fragile ,che appartiene a tutti e che tutti hanno il dovere di difendere dall’indifferenza.Grazie
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la forza delle poesie di Gianni Montieri è che si riesce a vedere – a “sentire” – il fantasma che anima poi la parola poetica. e di questi tempi non è troppo solita, la cosa
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grazie clelia, maria e pietro
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L’ha ribloggato su gianni montierie ha commentato:
due poesie – dedicate
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