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“Mi chiamo Eva, io, al cospetto della luna ora nel momento d’un secondo passato… a baciarti tra le foglie mi ritrovo addosso profumo intenso di stagione nell’intarsio delle note a cui chiedo di portarmi a spasso nell’oro del tempo si abita in risposta d’un non-sense per la parola “esistenza”… (e non è altro che fuggitiva bocca su cui porgere le mie guance nell’infinitesima pausa) mentre tutto scorre…
DA “FIORI D’AUTUNNO” (FIRENZE LIBRI, 2002) 1. L’albero al viandante Sul primo far dell’autunno, o viandante, mi vedi attorniato di foglie: qualcuna -indomita- ancora, ancora s’attarda sui rami, ma presto, ahi troppo presto inesorabilmente cadrà. Son qui, oramai seminudo ai tuoi occhi, ritto in mezzo a un tappeto, un lieve tappeto di foglie –mie…
© photos by sebastiano adernò Certe parole sotto,hanno il bruciore del dolore scritte di fianco al torbido buio d’occhi cavi roghi a ritroso di fiati, tutto trema al vento destinato cumuli per andare, nel tempo che non trova remora tutto stantio come l’odore che disegna narici dipinge nero le dita, come impronta e la parola…
Allungata e lunga ha un vivere azzurrino s’impegna adagio con occhi come spilli e come spilli s’appuntano. Lascia una scia fine fine lumaca appesa un po’ assieme un po’ no appesa dai piedi come fili di fiori e dal morbido loro come un dentro e dalle dita foglie lanceolate.
Esco, e piove. Come viene giù, a secchiate. Un minuto piano, ed eccola: una secchiata che sembra infinita d’acqua. Di nuovo piano. E di nuovo. La neve di neppure una settimana fa da milioni di fotografie notturne è ancora nella mia testa. La differenza di rumore. Le persone (fiume) si accalcano, uscendo, sotto il porticato…
Parlami anche solo con il sorriso ma parlami non sopporto l’urlo di questo trasparente silenzio e in questo grigio arcobaleno di anime gelide e contorte sento il respiro della notte che mi avvolge piano. E piano. Ancora.

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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