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Quando dici Mantova #5 (regali)
Continua a leggere: Quando dici Mantova #5 (regali)Quando dici Mantova #5 (regali) Personalmente, se io fossi un grande scrittore e dalla mia penna fossero usciti almeno sette splendidi libri e uno di questi, fra i primi, avesse vinto (poniamo) un Pulitzer e dato l’avvio al forse unico caso di film dalla bellezza pari al romanzo da cui è stato tratto, e…
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L’errare della poesia
Continua a leggere: L’errare della poesiaL’idea della letteratura con i piedi mi ha fatto pensare sia al camminare che allo scrivere male e quindi alla doppia accezione del verbo errare. Scrivere è un camminare, un procedere di passo in passo, di piede in piede, basti pensare alla metrica quantitativa delle lingue classiche. La poesia, prima orale e poi scritta, nasce…
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Una piena solitudine
Continua a leggere: Una piena solitudineRiformulando la riflessione da Proust, si ritiene spesso che scavare nell’anima umana sia possibile considerando i grandi fenomeni sociali, quando invece è solo calandosi nel profondo di un’individualità, e quindi nell’anima di quella individualità, che si potrebbero comprendere quei fenomeni.[1] “Società”, vale a dire sentirsi dentro la storia, farsi tempo, esserne parte comune, portarne…
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Anatomia dei Kleinkief: un’intervista a Thomas Zane
Continua a leggere: Anatomia dei Kleinkief: un’intervista a Thomas ZaneForse certe cose belle si comprendono con l’età e con un certo tipo di allenamento che chiamerei ‘training di consapevolezza’; ognuno compie il proprio, e il mio è contrassegnato dal ‘reverse’, che è anche la funzione di un pedale delay molto usato (ad esempio dai chitarristi) per ‘capovolgere’ il senso di ciò che si è…
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Dal canto loro
Continua a leggere: Dal canto loroEvocare, “chiamare fuori”, questo viene a dirci l’etimologia. Chiamare, ecco, o richiamare, qualcosa fuori di noi, che sia originario. Pensandoci, sembra di poter dire che all’origine si volga, sempre, il canto; alla fonte, una fonte perduta. Si canta ciò che, irrimediabilmente passato, si vorrebbe recuperare, condurre nuovamente a sé, ritrovare. Cantare, dunque, è come costruire…
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Rileggendo gli Inviti superflui di Dino Buzzati
Continua a leggere: Rileggendo gli Inviti superflui di Dino BuzzatiDi questo si tratta, di ciò che manca; del difetto, da cui il tormento. Sventolata con tenerezza la bandiera dell’eros, ma subito ripiegata, con poche parole di abbandono – per bocca di chi per amore si annulla – vediamo il finale di Inviti superflui. Il racconto si spegne «dentro a una vita che ignoro»: parole…
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Video – poesia, poeti
Continua a leggere: Video – poesia, poetiPoeta dell’immaginazione, Keats. Per eccellenza, in grado com’è di offrirci l’abbraccio dell’indefinito. «Voglio volare verso di te… / …sulle ali invisibili della Poesia»: risuonano ancora questi versi di Ode a un usignolo. Non chiusa tra i confini dell’ordinario, non limitata a quanto si lascia captare con facile sguardo, la sua poesia risuona appunto con un…
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Il tinello di Paolo Conte
Continua a leggere: Il tinello di Paolo ConteCi diceva Brecht, nella traduzione di Fortini: “Le fatiche dei monti stanno dietro di noi. Davanti a noi stanno le fatiche della pianura”. In mezzo, con poco distante il mare, le colline, quelle di Paolo Conte, come quelle di Cesare Pavese: “alla sera che l’acqua si stende slavata / e sfumata nel nulla, l’amico la…
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Storia, storie, riflessi
Continua a leggere: Storia, storie, riflessiAutore è chi fa lievitare il pensiero per fissarlo in parole, in immagini. Dare forma a una visione è il tentativo che gli compete, sempre che in questo compito sia confortato da un autentico amore per il linguaggio, un amore ribadito fino all’ossessione. Il lettore, nell’affrontare l’opera, vive un effetto a metà fra rifrazione e…