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Ho letto così tanti poeti da doverne leggere ancora fin troppi, ma uno, uno in particolare, costituisce il mio punto fermo per fare boa e ricercare il riparo della terra ferma. Il poeta di cui parlo è J.R. Wilcock, di cui vi ricopio una selezione di testi tratti dalla raccolta Adelphi del 1980, pag. 233.…
SOLO 1500 n. 5 – l’uomo delle figurine Il ragazzo seduto di fronte a me, in treno, indossa una brutta camicia a righe e strani occhiali da vista, modello anni ottanta. Parla al telefono con voce da adolescente, ripetendo, più volte, a chi l’ascolta all’altro capo, che arriverà a Padova in anticipo, essendo riuscito a…
Enzo Campi E se la pianura fosse un’isola? Uno sguardo su Il peso di pianura di Nadia Agustoni . E se la pianura fosse un’isola? Si potrebbe circumnavigarla e/o transitare sui suoi limiti, frequentarne i margini. Ma si potrebbe anche precipitare in essa. Vista dall’alto essa assume la configurazione di un buco. È sempre…
La seguo da anni, soprattutto come amica e poi come poetessa e fotografa. In questa sua seconda creatura c’è tutto quello che l’ha formata nel bene e nel male. Qui c’è il suo corpo, che ama e si addolora, la sua scrittura è cresciuta evolvendosi nella bellezza ma anche nell’asciuttezza che sa riempire. Versi lunghi…
era quella del profumo. Un numero particolare messo apposta per lei, macchia magra cinque regalata da una sorella, o da una zia, e diventata enorme, adesso, era voluta, una macchia ben voluta, come dire una macchina, e si ingigantiva progressive, diventava un tir quella bontà di frutta, quella magia dorata e argenta, mirra! La santa…
Sabato 18 giugno 2011 alle 23, c’è stato il ritorno di PNG – Persona Non Governabile. Riuniti dopo due anni e mezzo, ultima apparizione nel novembre del 2009, al Titty Twister di Selargius [Ca]. La formazione iniziale comprendeva Arnaldo Pontis, ora è stabilmente il duo Mangone&Belli, in precedenza l’acronimo PNG voleva dire Persona Non Grata,…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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