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La stanza immaginaria Francesca Matteoni I Dai rigagnoli il fiume incrosta le scarpe – il residuo di scantinati molli di stalattiti sciolte nelle condutture. Le case grandi, abbandonate sanno di pioggia, di bosco inesplorato, cattedrali. Gocciano nei capillari la trama di un’ignoranza fitta, primordiale. Un telaio esile di branchie si difende dal bianco del…
Oceano Quale rotta stabilita alla partenza quale stiva colma di tesori quale nave quale il vento a gonfiare le mie vele Quale l’albero maestro alto da sfiorare il cielo quale mare senza scogli né tempeste quale approdo, quale porto, quale terra da avvistare quale amore ad aspettare il mio ritorno Perdermi, perdersi, come naufraghi nell’oceano…
Presentare degli inediti non è mai facile: si ha spesso radicata nella mente l’idea che di un poeta ci si è fatti quando si sono lette le sue poesie precedenti. Eppure è subito evidente come questi inediti di Piergiorgio Viti segnino lo stacco da Accorgimenti (L’arcolaio, 2011) e annuncino un nuovo corso poetico, più narrativo; quasi ogni…
[gli studi più recenti sull’aria che riposa in una piazza deserta implicano uno stupore fisico, poiché fissano il colore del cielo ad un corpo scomparso (sebbene si tratti dell’immortalità lungo un’intera giornata)] * [i luoghi sono l’atteggiamento / terreno di un pensiero. / l’ombra di una sedia che non c’è / e il pomeriggio sul…
di Claudio Moretti Ecco finalmente un libro che non crea stress ai librai: che si venda o non si venda, non cambia nulla. Infatti in libreria il libro non c’è. Voi volete comprarlo? Non potete. Andate in libreria a domandarlo? Vi diranno che è fuori catalogo (tanto dicono sempre così i librai quando non sanno…
“Io parlo al mio doppio. Il doppio non vuole gemelli e mi risponde”. Dello stare al mondo. Del tempo e del luogo come diversivi per crearsi al mondo, fuoriusciti dalla fabbrica, dall’industria delle barre d’identità, si può essere viaggiatori solitari o sociali, si possono avere occhi nitidi o sguardi induriti, per tornare nel Sé del…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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