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Facendo un grande zoom con le dita sull’HD del mondo fino al contrario – TLC, Federica Defendenti

I testi che seguono appartengono alla raccolta d’esordio TLC, di  Federica Defendenti, edita da Industria&Letteratura per la Collana Obtorto Collo diretta da Riccardo Frolloni.

Non abbiamo un manuale d’istruzioni per guidarvi in questo linguaggio che abbraccia lo sperimentale ma anche, e soprattutto, la pervasività della rete: una certezza c’è: i versi si trasformano qui in un dialogo serrato e continuo tra il mondo fisico e mondo virtuale.

Si tratta di metafore informatiche, slang, abbreviazioni e riferimenti alla cultura digitale – a tratti compulsiva – poesie che tracciano un percorso testuale che riflette sull’amore, l’isolamento, il senso di vuoto e la fragilità dei nostri rapporti moderni. Nonostante la loro struttura meticolosa, quasi algoritmica, i testi sprigionano un’intensità emotiva che disarma, perché Federica Defendenti trasforma la fredda lingua della tecnica in materia poetica (compito non facile questo) restituendole una carica umana, corporea, duttile.
Mortale.

 

Giulia Bocchio


 

pornhub deepfakes
saremo al buio da un pezzo, senza riscaldamento:
ci scalderemo a legna non importa
ma senza il pc con tutto sopra come faremo,
specialmente le tue foto nuda di anni fa
ci vorrebbe un bot automatico un’IA.
con faceapp le genererò in video
un podcast asmr con la tua voce;
potremmo spartirci la password allo streaming che apriamo entrambe
e lo sappiamo prima di partire in solitaria in cima al materasso
per qualche ragione col tasto play
sempre allo stesso ricordo


memories (problem-solving)
per cominciare svuoto la cartella
clicco cancella non elimina definitivamente:
nel cestino mi riservo di pensarci sopra, il tempo
che mi basta per rimuovere me stessa dalle immagini, rimuoverti;
vietarti l’accesso con un tasto alla memoria
cancellare i dati dalla scheda madre



 

SPEED
per una pec un riconoscimento online
uno spid ad alta sicurezza gratis
avrei dato la vita.
ma le migliori cose sono semplici,
come noi adesso senza pensare alla casa di proprietà:
nel bagno del primo treno
senza biglietto pur di traghettarci fuori da un inferno



burn-in burn-out
sulla scrivania c’era il tuo pro archia sottolineato.
in esergo avevi lasciato un cuoricino uno smile non mi ricordo adesso
una volta del cinema abbiamo detto:
un americano esce di casa e spara, un francese
si chiude e si spara stretto in casa nel paltò.
ma gente come noi che deve fare di preciso
sta in quel mezzo guarda giù dal balcone si divide nelle immagini,
aspetta l’incidente per non prendersi la colpa


cimitero
scorrendo la tua pagina fb che ormai è commemorativa
uno non pensa al contatto erede all’impostazione elimina post mortem
o su ig l’ultima storia di ventitré ore prima madonna
forse dovrei dare la password a qualcuno
metti domani mi investe un’auto, mi ammazzano.
non riesco a crederci che anche così occupiamo spazio:
in un server energia per farci zombie digitali
immortali inumani a farci fare gli auguri in bacheca anche tra cent’anni
o diventare pane per i furti d’identità


 

Federica Defendenti (1997) è laureata in Lettere all’Università di Pavia, dove continua gli studi con una magistrale in Arti visive e performative. Ha co-diretto “Inchiostro” e scritto di cinema per “Birdmen Magazine”. Si interessa di cinema sperimentale, teorie dell’immagine e nuovi media. Suoi testi sono apparsi sul blog di Interno Poesia, Lay0ut Magazine e La Morte per Acqua.


 

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