«Una strana amicizia, i libri hanno una strana amicizia l’uno per l’altro. Se li chiudiamo nella mente di una persona bene educata (un critico è soltanto questo), lì al chiuso, al caldo, serrati, provano un’allegria, una felicità come noi, esseri umani, non abbiamo mai conosciuto. Scoprono di assomigliarsi l’un l’altro. E ognuno di loro lancia frecce, bagliori di gioia verso gli altri libri che sembrano (e sono e non sono) simili. Così la mente che li raccoglie è gremita di lampi, di analogie, di rapporti, di corti circuiti, che finiscono per traboccare. La buona critica letteraria non è altro che questo: la scoperta della gioia dei libri che si assomigliano».
Mario Praz

Sta piovendo. Il tetto tiene,
i vetri non si scompongono.
È una notte che partorisce sicurezza.
Il sistema di allarme sogna
di dormire fino a tardi.
Se non fosse per le infiltrazioni di assenza
e i morti che mi chiamano per nome,
sarei quasi felice.
Inedito di Marco Brogi
ADDIO
Addio tesoro mio, sei le tue curve
difficili, le strade di campagna
nella nebbia, la luna che sparisce
e poi si arrabbia, il sole che dipinge
a raggi e strisce le tenebre nude
del tramonto. Si accende in questo mio
cadere tanto un fuoco nuovo che
sconvolge il cielo, un tocco di dolcezza
inaspettato. È notte chiara e neve
tra le parole in fiore addosso e vere.
Schiariscono le sere: il passo è breve.
Inedito di Andrea Casoli
*
O notte, o dolce tempo, benché nero,
con pace ogn’ opra sempr’ al fin assalta;
ben vede e ben intende chi t’esalta,
e chi t’onor’ ha l’intelletto intero.
Tu mozzi e tronchi ogni stanco pensiero;
ché l’umid’ ombra ogni quiet’ appalta,
e dall’infima parte alla più alta
in sogno spesso porti, ov’ire spero.
O ombra del morir, per cui si ferma
ogni miseria a l’alma, al cor nemica,
ultimo delli afflitti e buon rimedio;
tu rendi sana nostra carn’ inferma,
rasciughi i pianti e posi ogni fatica,
e furi a chi ben vive ogn’ira e tedio.
Da Rime di Michelangelo Buonarroti