«Una strana amicizia, i libri hanno una strana amicizia l’uno per l’altro. Se li chiudiamo nella mente di una persona bene educata (un critico è soltanto questo), lì al chiuso, al caldo, serrati, provano un’allegria, una felicità come noi, esseri umani, non abbiamo mai conosciuto. Scoprono di assomigliarsi l’un l’altro. E ognuno di loro lancia frecce, bagliori di gioia verso gli altri libri che sembrano (e sono e non sono) simili. Così la mente che li raccoglie è gremita di lampi, di analogie, di rapporti, di corti circuiti, che finiscono per traboccare. La buona critica letteraria non è altro che questo: la scoperta della gioia dei libri che si assomigliano». Mario Praz

Polena
Io sono la polena che qualcuno ha salvato
dalla demolizione di un veliero.
Aquila su scialba insegna d’osteria,
non fisso più orizzonti né tempeste.
Tu che passi sforzati di credere
allo slancio delle mie ali spiegate.
Ai fianchi dello scafo convergono gli oceani.
A me, immobile, i cieli reggono il volo.
da Pallottoliere celeste di Maria Luisa Spaziani
SPAZI DELL’ASSENZA
Ci furono tempi in cui su quella prua
ora vuota
un volto definiva la speranza o va’ tu a sapere cosa.
Era lì senza aver scelto
né presagito le burrasche
o le calme distese del mare.
Qualcuno lo aveva incastonato
per soddisfare un vecchio anelito
o pagare, forse, una vecchia colpa.
Un altro (più? meno?) scaltro
decise di toglierlo.
Certo, il volto ora non c’è più.
Sarà questo il suo strano modo di perdurare?
da Figure di prua di Juan Octavio Prenz
MINERVA
A mandarci segnali dalle barche,
le torce a muoversi nel buio,
lucciole per indicare presenza
o direzione. Siamo sicuri
che non fosse nebbia o sogno?
Non so — ma alla prua l’orma
vuota della polena, segno
di parole da riempire.
Era il volto intagliato rubato
da qualche antica fantasia?
Era un segnale, un sangue?
In una stiva conversano
voci su quello che fu
e che sarebbe stato.
inedito di Davide Zizza
Una replica a “Il demone dell’analogia #38: Polena”
[…] Il demone dell’analogia #38: Polena […]
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