
Mladen Blažević, Poesie
Traduzione di Michele Obit
*
Akomodacije, refrakcije, kabrioleti
kad sjedim pred staklom pogled mi odluta u zelenilo
što se nalazi u lijevom kutu
zbog nakošenog vrata
i nošenja torbe u desnoj ruciali nekad se slova što vise
i suše se
razlete u roju oko mene
i zabiju u kičmu
kao čavlitad stavim naočale da ih povežem u riječi
i dogodi se nešto na subatomskoj razini
što ne razumijem
izgubi se u naprezanju očnog živca
ili trzaju širenja zjenicamožda da je više svjetlosti
da živim u kući bez krova
više je svjetlosti u kući bez krovakad se prozorima odnesu škure
i ne trebaju sklopke
i osigurači
danju je dan
noću je noćsamo stvari
razbacane po kući
nekad su bile živene mogu ih pokopati pod zajedničkim imenom
.
Accomodamenti, rifrazioni, cabriolet
quando siedo di fronte al vetro lo sguardo si smarrisce nel verde
che sta nell’angolo a sinistra
per via del collo inclinato
e del portare la borsa con la destra
a volte però le lettere che penzolano
e si asciugano
svolazzano via in sciame attorno a me
e si ficcano nella colonna vertebrale
come chiodi
allora mi metto gli occhiali e le unisco in parole
e accade qualcosa a livello subatomico
che non comprendo
si perde nello sforzo del nervo oculare
o nel sussulto della dilatazione delle pupille
magari ci sarebbe più luce
se vivessi in una casa senza tetto
in una casa senza tetto c’è più luce
quando si tolgono le persiane alle finestre
non c’è bisogno di frizione
di valvole
di giorno è giorno
di notte è notte
solo gli oggetti
sparpagliati per la casa
un tempo sono stati vivi
non posso seppellirli sotto un nome comune
*
knjiga Djeca kapetana Granta Julesa Vernea
progutala me s cipelama
dok sam bio dječak
hodao sam po šumovitom tropskom otoku Tristan de Cuhna
igrao se s crnim, dlakavim praščićima
velikih, obješenih ušijuVerne nije spominjao naseljene
nisu mu trebali za daljnju plovidbu
a moreplovcima u njegovu romanu
trebale su samo svježe namirnicetrideset godina kasnije
listanje starih časopisa
slika male ljudske zajednice
lažan smiješak pred fotoaparatom
odaje zajednički gen
nemiješan generacijama
odavno ne naseljavaju svježe osuđenike
s doživotnom robijommagla skriva blato
šuma je posječena za brvnare i ogrijev
teška je klima
hladne struje Antarktike
ne daju na moreNational geographic Studeni, 1986.
naslovnica i nekoliko stranazašto sam ga uzeo u ruke
.
il libro I figli del capitano Grant di Jules Verne
mi ha inghiottito con le scarpe
quando ero ancora bambino
camminavo per i boschi dell’isola tropicale Tristan da Cuhna
giocavo con i maiali pelosi neri
dalle grandi orecchie pendenti
Verne non aveva citato i coloni
non ne aveva bisogno per la traversata successiva
nel suo romanzo i marinai
volevano solo alimenti freschi
trent’anni più tardi
la spulciatura dei vecchi giornali
la foto di una piccola comunità di uomini
il sorriso falso davanti alla macchina fotografica
svela un gene comune
non mescolato per più generazioni
da tanto tempo non ci abitano nuovi condannati
al carcere a vita
la nebbia cela il fango
il bosco viene abbattuto per mobili e legna da ardere
il clima è pesante
le fredde correnti dell’Antartico
non permettono il mare
National geographic, novembre1986.
la copertina e alcune pagine
perché l’ho preso in mano
*
Izbjeglice
kad gledamo
bivše nebo
odozgo
s egzoplaneta
čini nam se da je Zemlja
još uvijek plava
kakvu je pamtimoizlivena u svemir
bez mora
i ogledala
privlači nam pogled
zbog ogoljenosti
ohlađene jezgre
i metalnog odsjaja.
Rifugiati
quando guardiamo
il cielo che c’era
da sopra
dall’esoplaneta
ci pare che la Terra sia
ancora blu
come ce la ricordiamo
si riversa nello spazio
privo di mare
e di specchio
attira il nostro sguardo
per la nudità
del nucleo raffreddato
e del riflesso metallico
*
Thor Heyerdahl je 1947. krenuo iz Perua
prema Polineziji
na splavu Kon Tiki
sagradio ga je od drveta balsa
alatima raspoloživim
prije tisuću godinaimao je namjeru preploviti Tihi ocean
dokazati da su ljudi i prije Kolumba
prelazili oceane
nasukao se na jednom grebenu
u otočju Tuamotuslične je pothvate poduzimao cijeli život
kad je četvrti put zaplovio
na brodu Tigris
izgrađenom od papirusa
u Iraku
pri prolasku kroz Crveno more
u zemljama uokolo izbio je rat
i nebo su nadlijetali borbeni avioniiz protesta
zapalio je brod
okončavši putovanjesjetio se gorućeg broda
kad je u osamdesedmoj godini saznao
da mu rak nagriza mozakodbio je medikamente
i hranu
i pomislio
nije trebalo ništa dokazivati
ljudi su pristajali uz druge obale
i plutajući na debluali nisu otkrivali nove svjetove
potvrđivali su sumnje.
Thor Heyerdahl nel 1947 era partito dal Perù
alla volta della Polinesia
sulla zattera Kon Tiki
l’aveva costruita da un albero balsa
utilizzando attrezzi come si faceva
mille anni fa
quello che voleva fare era attraversare il Pacifico
dimostrare che già prima di Colombo qualcuno
aveva superato gli oceani
si era fermato su una cima
nell’arcipelago Tuamotu
simili imprese le ha fatte per tutta la vita
quando per la terza volta ha veleggiato
sull’imbarcazione Tigris
costruita con papiri
in Iraq
attraversando il Mar Rosso
nelle terre vicine è iniziata una guerra
nel cielo volavano aerei da caccia
per protesta
ha bruciato la barca
e concluso il viaggio
quando a ottant’anni ha saputo
che il cancro gli corrodeva il cervello
si è ricordato della barca in fiamme
ha rifiutato le medicine
ed il cibo
ed ha pensato
dimostrare non era più necessario
le genti stavano sull’altra sponda
galleggiando anche su un tronco
ma non avevano scoperto altri mondi
confermavano i sospetti
*
nekad pomislim da izgovaram nešto duboko i teško
kao da sam soma od sto kila
izvukao iz mulja
pa ga pokazujem svimapazite ljudi!
dok stojim na siparu
odronjava mi se kamenje pod nogama
zvekeće niz strminu
ničija glava nije sigurnasom, kamenje
kora naranče na peći
da ovlaži zrak.
a volte penso di dire qualcosa di profondo e complicato
come tirassi fuori dal limo
un pesce gatto da cento chili
e lo mostrassi a tutti
attenti, gente!
sino a che me ne sto tra i detriti
le pietre mi scivolano sotto i piedi
rumori lungo il pendio
nessuna testa è sicura
il pesce gatto, le pietre
la buccia dell’arancia sulla stufa
che si umifichi l’aria
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Mladen Blažević è nato a Rijeka (Fiume), in Croazia, nel 1969. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo romanzo, Tragovi goveda (Tracce di bovini) e nel 2013 è stato coautore di una raccolta di racconti distopici intitolata NDH 2033 (Lo Stato Indipendente di Croazia 2033). Nel 2015 è uscito il suo secondo romanzo, Ilirik (Illirica). Attualmente sta scrivendo il suo terzo romanzo e la sceneggiatura per una serie televisiva drammatica, è imminente anche la pubblicazione di una sua raccolta di poesie dal titolo Posljednji tasmanijski tigar (L’ultima tigre della Tasmania). Alcune delle sue opere, racconti e poesie, sono state tradotte in sloveno, inglese ed ucraino.
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