
Di proprio pugno
Mi scrivo una tua lettera
finché dura la mano
finché mi regge il pugno, finché stringe
finché so l’italiano.
Come consolazione o per rivalsa
mi scrivo una tua lettera
falsa.
Mi scrivo di mio pugno
(la grafia non è mia)
senza fare la brutta
copia, senza bisogno
di sprecare saliva
per chiudere o affrancare.
mi scrivo una tua lettera.
Poi te la faccio firmare.
©Luigi Socci, Di proprio pugno, tratta da Il rovescio del dolore, Italic pequod, 2013
