– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Dal 27 luglio al 23 agosto la programmazione ordinaria del blog andrà in vacanza. In questo periodo vi regaleremo comunque due post al giorno, una poesia al mattino e una al pomeriggio, “Poesie per l’estate”. Vi auguriamo buona estate e buona lettura. (La redazione)
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A volte la innescherà una parola, tipo
mani e piedi, sole e guanti. La strada
è densa di pericoli, dici, e io
noto la parola “densa” mentre mi racconti
enormi valli segrete non troppo discoste
dalla battaglia in stallo – “ma sempre, leggermente boscose
come sono, più profondamente coinvolte con l’esito
che un giorno incollerà un’etichetta nera, grondante sangue,
al cielo, ma fino ad allora
l’eco, che scorre libera lungo i corridoi, vicoli,
e luoghi docili, sorpresi, lontani da tutto,
verrà automaticamente chiusa fuori – vox
clamans – capisci? Fine del domani.
Non cercare di mettere in moto l’auto né di guardare più a fondo
nell’eterno incresparsi del cielo: soffuso lucore
su soffuso lucore, la trasparenza s’è librata allo strato superiore
finché tutto non è traboccato come una torta
nuziale o un albero di Natale, argentei, in una cascata di lacrime”.
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Sometimes a word will start it, like
Hands and feet, sun and gloves. The way
Is fraught with danger, you say, and I
Notice the word “fraught” as you are telling
Me about huge secret valleys some distance from
The mired fighting – “but always, lightly wooded
As they are, more deeply involved with the outcome
That will someday paste a black, bleeding label
In the sky, but until then
The echo, flowering freely in corridors, alleys,
And tame, surprised places far from anywhere,
Will be automatically locked out – vox
Clamans – do you see? End of tomorrow.
Don’t try to start the car or look deeper
Into the eternal wimpling of the sky: luster
On luster, transparency floated onto the topmost layer
Until the whole thing overflows like a silver
Wedding cake or Christmas tree, in a cascade of tears.”
Da Houseboat Days, 1977 [trad. di Damiano Abeni e Moira Egan].
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