
CINQUE VARIAZIONI SUL TEMA DEL DOLORE
di
Marco Tedeschini
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I Variazione. Desideratum
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Ricordi? Ne invento uno per te.
Sei tu, poco fa che ti scosti
dopo cantato osanna
nella carne viva, non mi lasci
solo fedele ai gesti
misuri l’infinito
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II Variazione. Francesca
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A volte sono intercambiabili,
penso a Romina, alla postura sporta
al viso, ai suoi canini
sul tuo ridere adulto.
Le stesse ali bruciate di farfalla
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III Variazione. Senza Titolo
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– quando, con le parole,
tu mi tagli il cuore,
faresti meglio
a prendere il coltello
e quante son le cose
che mi devi dire,
tanti siano i colpi da impartire –
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IV Variazione. La piena
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Quando il dolore straripa e non ha
più il diritto di stare, tu regalami
un seno da mordere, una mammella
che riannodi la corda del tempo
allo scoglio di mamma – raccoglimi
come se fossi di nuovo un bambino e,
coperto del dolce plaid delle tue
braccia, distendi i pugni chiusi e il volto
rosso rosso e porta alla mia bocca
il latte. Caldo sarà allora il vincolo
che stringerò con questo amore e il pegno
per aver fatto di un argine rotto un uomo ancora.
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V Variazione. Per esempio, a Soutine
.
Perduto nelle pieghe biforcute
di un tratto più spesso, di un altro
più grosso, tra croste
. laccate altramente –
e gridi e uncini e becchi e graffi e secchi
nel tramaglìo di olii e di vernici –,
camuffando di cupo brillante e tenue poi
forte le stanze del macello la
trappola al dolore. Su quella forca
calda di pastello, c’è la natura
urtata e la cruenta e c’è la vita
quella più violenta. Come soccorre
ogni colore e tono e come tutto
auspica e si tende
. a sollevare il cuore.
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Marco Tedeschini nasce a Roma nel 1984 e vive a Parigi, dove svolge un post-doc in filosofia. Si occupa di fenomenologia. Alla ricerca filosofica affianca la scrittura poetica.

2 risposte a “Cinque variazioni sul tema del dolore. Marco Tedeschini: inediti”
La poesia è un seme che si porge ora spavaldo, ora se ne sta ritroso, ben nascosto; mi pare che Tedeschini l’abbia ritrovata e riconosciuto e abbia saputo donarle un po’ della sua spudoratezza, perchè la vera poesia esclama angoli segreti, piove contro il solo. Di solito la poesia giovanile pecca di sovrabbondanza: trovo questo poeta capace di tagliare, limare, giungere all’osso.
Narda
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concordo in tutto con te, Narda.
saper dosare (che forse è la nuova declinazione del saper osservare e ascoltare di sabiana memoria; penso alla recente raccolta di Alessandro Salvi, per esempio).
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