di Vito M. Bonito

ho guardato i loro volti
mehr licht
mehr nicht
*
io non credo di avere
un’anima in me
non c’è niente
nel mondo delle parole
le manine non muoiono
*
l’ha bruciata
ma senza il fuoco
*
sono vittime dipinte
sui muri
i fiori le circondano
*
culle meccaniche
gabbie per uccelli variopinti
l’infinito portato
ai cani
le forme pure
l’ordine della grazia
e della vacuità
è primavera
ogni dolore
nel vuoto
così sia
*
«quando ho gli occhi aperti
sì
appena riappaiono»
non taglierai le pietre
sopra il mio volto
nessuna obiezione
mancato appuntamento
solo un breve
lamento
2 risposte a “non liquet – Poesie inedite di Vito M. Bonito”
Ancora due sillabe – e solo un cambio di iniziale – dopo le ultime parole di Goethe, “Mehr Licht”. Beffardo e, insieme, assorto epitaffio, che mette in guardia da illusioni, fervori, ardori e consunzioni. Di un progressivo disfarsi giunto a compimento si escludono colpevoli scontati – «l’ha bruciata // ma senza il fuoco» – e si segna il confine, appunto, il limite oltre il quale c’è «solo un breve lamento». Ma, a ben vedere, il limite è anche un non indietreggiare dinanzi alla richiesta, all’assunto iniziale: “mehr Licht”, più luce: «mehr nicht», “non altro, non più di questo (chiedo)”. Non fuffa, non fumo, non manovre diversive, né palliativi. Grazie per questa proposta.
Anna Maria Curci
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L’ha ribloggato su RIDONDANZE.
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