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Sei inediti di Domenico Cipriano

cipriano

 

*

Non meravigliarti se vedi
ragazzi disfatti sulle sedie
nei bar di calce e pietre
sono aggrappati alla roccia
che staglia sulla vita
e la protegge. E se insidia
nella notte il sonno è il rovescio
dello scroscio dell’acqua
che ama dialogare.

 

*

Mi confondo come un fungo tra le foglie
e rifiorisco tra le croste dei bar sconsacrati
nell’inverno che reclama riti pellegrini
d’amicizia. Siamo rifugiati che vuotiamo i bicchieri
e riluce il ricordo sul presente evanescente
gira cercando altra mente e si distende
fermandosi in un punto della storia rinnegata.
Siamo noi, tra lacrime e risate, che riemergiamo
dagli abissi, sospesi in un volto, su un vuoto incomprensibile
da chi misura la distanza col giudizio.

 

*

(per Sofia)

Moriamo pezzo dopo pezzo mutando,
crescerai e sarai altro, diversa. Ferma
l’immagine che hai già cancellato
nelle ore (non è affidabile la memoria)
così la presenza non è solo un dettaglio
per la nostra comprensione. Filo spinato
e ruggine sui punti fermi del mondo,
ma nemmeno quello spigolo d’universo
ci appartiene. Cambiano con te
le cose abbandonate.

 

*

Le persone sono luoghi
e ogni epoca li ricostruisce.
Chiedo alle immagini un’affezione
documentata, il risvolto
del luogo in cui sono nato.

 

*

(per Luigi, mio fratello)

Non è facile accettare il cambiamento
siamo altro e non lo crediamo: volti
(luoghi) apparecchiano testimonianze
di parole e sinfonie astratte di ciò
che siamo stati all’apparenza, in altra epoca
singolare. Non viviamo il presente
tra le croci e le diaspore del niente, siamo
le ossa sacrosante scrostate al cemento
ogni mattina e la sera la sventura
della natura non contemplata. «Pensi
che il rimpianto violi la scissione
tra passato e presente o l’assenza è solo
un pretesto?». Siamo null’altro che un viso
che multiforme deposita il suo sguardo
sulle cose a cui apparteniamo e dobbiamo
dare conto per scelte lasciate in un angolo
del mondo a cui chiediamo giornalmente
di accoglierci tra passato e futuro, nella vita
che si dilegua con chi vive e sfoglia le parole
solitarie. Tra l’innocenza e la colpa
scelgo la colpa (anche se appare innocente)
ma non biasimo l’involucro duro
che nulla chiede alle parole dissuadenti.

 

*

Cresce dentro, questo senso di colpa
per ogni evento della storia, ogni violenza
degli uomini o della natura. Dovrei non vivere
le piccole gioie quotidiane perché le vedo sottratte
agli altri, ai colpiti di ogni evento ogni giorno
sotto polvere di cemento, sotto il disfacimento
della grazia. E un brivido mi percorre, una formica
fuori stagione che si muove lungo il corpo
partendo dalla mente, simulando un’onda
dalla ferocia disarmante. Ora che tutto è calmo
ma il mondo è più vicino negli schermi,
ogni trama ci appartiene, anche quando non conviene.

 

 

Domenico Cipriano nasce nel 1970 a Guardia Lombardi (AV). Vive e lavora in Irpinia. Già vincitore del premio Lerici-Pea 1999 per l’inedito, nel 2000 ha pubblicato la raccolta di poesie Il continente perso (Fermenti – premio Camaiore proposta e segnalato al Premio Montale) prefazione di Plinio Perilli e nota del musicista Paolo Fresu. La raccolta Novembre (Transeuropa 2010), prefazione di Antonio La Penna, è stata inclusa nella rosa finalista del premio Viareggio-Répaci 2011. Ha realizzato libricini da collezione e collaborato con artisti di vario genere, tra gli altri si ricordano Alessandro Haber e Sergio Rubini. Nel 2004, con l’attore Enzo Marangelo e i musicisti Enzo Orefice, Piero Leveratto ed Ettore Fioravanti, ha realizzato il CD di jazz-poetry JPband: Le note richiamano versi (Abeatrecords) e, dal 2010, guida il progetto “Lampioni”, per la sua voce e le musiche degli “Elettropercutromba”. Suoi interventi e poesie sono presenti su riviste e antologie. Tra le prime si ricordano: «Gradiva», «Italian Poetry Review», «Poesia», «La Mosca di Milano», «Capoverso», «Polimnia», «Punto». È redattore della rivista «Sinestesie» e collabora con varie testate. Ha ideato e curato numerose iniziative; cura la collana di foto e poesie per la valorizzazione del territorio, dal titolo “Pietre Vive”, e la rassegna “Le strade della poesia”.

Email: dcipriano@tiscali.it
Sito web: www.domenicocipriano.it

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