Ci sono città che hanno troppe consonanti
nei menu e sui cartelli.
Altre che viste da lontano
sembrano cantieri aperti
dove cresce inumano
il Tempo degli altri.
Ma tu non avrai paura delle capitali
saprai tenere assieme i fili della metro
farai la spesa in posti solidali
difficilmente ti guarderai indietro.
Non c’è niente di straordinario
se stai bene da una parte
starai bene ovunque.
Com’è vero anche il contrario.
.
12 risposte a “Le capitali – di Andrea Accardi”
“com’è vero anche il contrario”
che bravo che sei, Andrea.
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E’ bella questa poesia e per lessico e per contenuto. Anche il ritmo si adatta a questa pacificazione interiore che invita a trovare. Belle e azzeccate le immagini. Bravo Andrea
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L’antidoto è stare bene (in pace) con se stessi. Qui è spiegato perfettamente, e credo si sia tutti d’accordo.
leopoldo attolico –
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Andrea Accardi unitamente a Marco Aragno,
sono i giovani leoni di Poetarum Silva.
Li leggo sempre volentieri.
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Marco Aragno è sempre un gradito ospite di poetarum silva
quanto allo zoo, va tutto bene, fatta eccezione per i figli della lupa.
sulla lettura stavolta concordiamo.
è già una gran cosa.
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roar!
bravo Andrea.
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mi scopro esodato improvvisamente. bravo Andrea
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Caro Umberto, ti ringrazio tanto, ma invece che una poesia da leone o cento da pecora, spero di scriverne ottanta da orsacchiotto :)
Grazie a tutti gli altri, e un abbraccio a Nat
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ti prego Andrea! mai e poi mai una poesia da Pecora!
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Beh , giustamente una poesia da Pecora non la si augura a nessuno !
leopoldo attolico –
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bellissima lirica. Grazie per averla postata!
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L’ha ribloggato su A proposito di un cane in livrea.
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