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Marco Rovelli: Il contro in testa – una nota di Anna Pucci

il contro in testa - Marco Rovelli
il contro in testa – Marco Rovelli (per ordinare il libro basta cliccare sulla copertina)

di Anna Pucci

«“IL CONTRO in testa, Valè, ce l’hanno anche i massesi. Quelli del piano no, solo qualcuno. Ma quelli della montagna di sicuro. Più vicini stanno alla montagna, più hanno il contro in testa. E’ la montagna a fare resistenza.” Così aveva detto Carlo all’osteria urlando a Silvano. Poi aveva tirato l’ultima bestemmia e se n’era andato a casa. “Sì”, aveva borbottato Silvano come se Carlo ci fosse ancora, “ma i fascisti son sempre stati tutti massesi”. E si era ripreso l’ultima bestemmia, che spettava a lui». A “Il contro in testa” è dedicato l’ultimo libro di Marco Rovelli (nella foto), in uscita oggi per gli Editori Laterza, che sarà presentato domani alle 21 a Palazzo Ducale nell’ambito di “Inchiostro e parole”.
“GENTE di marmo e d’anarchia”, spiega, e non spiega, il sottotitolo. Non è una cronaca, non è romanzo, non è un saggio. E’ un mosaico, come si addice alla terra dei marmi. O forse un arazzo che cuce insieme decenni di macro e micro eventi per ritrovare l’anima di una terra che l’autore ha “odiato” pensando che ne fosse priva. Massa e Carrara, due “borghi selvaggi” tenuti a bada dalle Alpi Apuane, un’area unitaria che — dice Rovelli — converrà chiamare Apuania, perché “fatta di due città che si sentono tanto più distanti quanto più forti sono le omologie”. Costante presenza l’anarchia; via via tutto il resto. Il Fascismo, la Resistenza, i partigiani, la gioventù ribelle degli anni ’70. E il lavoro in fabbrica e quello in cava, le lotte operaie, quelle politiche e quelle ambientaliste, la povertà e la miseria (che son due cose diverse), la rassegnazione e l’orgoglio. Come tanti fili cuciti su una trama che talvolta li esalta e talvolta li nasconde. Come un mosaico in cui ai fatti che tracciano contesti storici s’alternano racconti d’osteria, testimonianze e il vissuto dell’autore. Rovelli, dunque, torna alla sua terra. Una “terra visionaria”, in cui lo spirito anarchico è archetipo, spesso tradito ma mai vinto. Perché qua le pecore hanno le corna dell’ariete e sono nere. Ma d’un nero che è una storia a parte.

2 risposte a “Marco Rovelli: Il contro in testa – una nota di Anna Pucci”

  1. Il contro in testa, sarà sicuramente un’ottima lettura.
    Come tutto ciò che odora di Toscano, una terra la
    Toscana che Marco Rovelli toscanaccio di Massa
    saprà sicuramente manovrare a suo piacimento.
    Leggerò il libro. ud

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