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Raffaella Spera – poesie (da riscoprire) (post di Natàlia Castaldi)


Titina Maselli - acquaforte senza titolo
Titina Maselli – acquaforte senza titolo
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da - Il vizio dell'inventario
non coelum debes mutare, sed animum
 Seneca
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1.      Come potrei          dolcemente astratta
dal finestrino  del  treno  capire  mimati  bambini
         pronti a carpire
così pazienti così impauriti    vengono a cercarmi
con calore di cagna    (che inutile collage!)
me futile  vanesia  snidata  sniffata  datata
mi risalgo lentamente
        attentamente       cupamuta
sul ponte  di  Angkor   Vat   intrappolata
tra le scaglie di drago / maschere spezzate / alberi furiosi
/ strabici templi / la dea millemanimillecuori    mi
rutta in faccia contumelie / serpenti dalle code di pietra /
le  lingue  si  alzano  respirano  nascosto /
                                 POICHÉ
qui l'amore è libero
né reggiseni né giarrettiere
                        (donne scaltre come l'ultima
                            Thulin)
uggiosamente spalancate, poppe al vento
senza alcuna pretesa di narrazione-statistica-critica
schivano tutte le...
                      e  tu?
in  una s olida  norma  di  deliri falliti
gli  occhi  sigillati (fili delle ciglia nelle orecchie)
(dita arrampicate ai peli della dea)
(sbiancato)  (pseudovermizzato)
imbambolato  con  la  faccina  di  topo
                                         tu..-
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2.   ...deserto senza un pugno di erba
materie     prigionie    croste
inutilidisinquietanti         (allucinanti) spessori
rumori  in  una  stanza
fasciata  di  stracci  e  di  sughero
           il giardino è un fascio di ortiche
rimbalzano piume
schizzano insetti
le serrature sempre più piccole
la sabbia gonfia come cenere:
in questa muta direzione di ombre/dove
non diventa buio  /  la duna non riempie le braccia
                                     je suis malade
                                     je vais mourir
fuori del cancello astronomie segnate a carbone
          in uno schermo                            gigante
                                                   beffarda
                                              incontenibile
                                                   violenta
con futuro fibrillare
insidiosamente  squarcia  le  gomme
scardina  il  pipe  line
cancella  le  piste
sventra  cammelli  assetati
lacera  veli  neri
                  ahimè! mancanza assoluta di pietas!
nonostante tutto...
la storia è lunga    più lunga   ...grido:
incomprensibile  per  me  e  per  voi...
«me  ne  frego -- rispondi impassibile -- un  amico  giusto
è il solo privilegio».

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3.         fu così:
strati  e  strati  di  meduse
                              affastellate
                              allacciate
                              intrecciate
                              spezzate
                              spaccate
infinite forme    lunari  /  violacee  /  con punte ingigantite
rimpicciolite  /  trasparenti cristalli  /  mobili come ragni  /
tonde come sfere  /  impazzite  sull'alta  marea  (unica rete)
tra un caldo odore di acqua malsana
                                       arcuata in lontananza
                               turchinasupina e
                               NOI le vedemmo
cosa devo fare, domandavo  -- avrei voluto sapere --
dai, Inge mi rispondeva, prendi gli strumenti, non mollare,
afferrala                    MA SFUGGE
MA? -- cosa? nerofumo  biancopanna  rosapelle  cellulosa  opaca
orizzontale verticale longitudinale trasversale     -- trastul-
     lati, ora:
appena stringi ti schizza umore lattiginoso        e sei finito
                                      finito all'infinito.
C'è  solo  un'attesa
            suicida.
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4.    certo, tutto questo è poco serio:
oscenamente seduti tra le rose di Sana'a'
(il mio atroce accento inglese sfrangiato
da una certa molesta tenacia)
                              senza desiderio
                              senza curiosità
                              senza allusioni
I should like  ---    should  you  like?
non  risponde  ---    perché  non  risponde?       BAH!!!
Faccia a faccia coinvolti:   siete miei ospiti  /   magnifica
quell'aria da farfalla notturna   /   lo champagne
dov'è lo champagne?   /   uno  scorpione  nella  bottiglia?   / 
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
voci  esaltate  articolazioni   rarefatte
ci  pisciamo  addosso  tra  sogghigni  aux  lilas
barbe  impudiche  di  trentenni  prodigio
sfrontatezza  abile  di  femmine rigonfie
feticcio  obbligato  (danza   cammina   sorride)
                                              E
ad  un  tratto,  con  un  pugno  secco,  accidenti,
butti  giù  la  finestra  di  vetri  colorati
(tutta  passione      passione)
spappolata  così,  per  intero
           serata  maligna,  mentre
slab    slab...   porcomondovagabondo...
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Roma, 1980

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di Raffaella Spera ho poche notizie oltre a quelle riportate in calce all’antologia “poesia italiana oggi”, a cura di Mario Lunetta, per la Newton Compton Editori, 1981.

Lo stesso problema circa l’irrintracciabilità di notizie e testi della Spera se l’era posto nel 2007 Stefano Guglielmin, che aveva già postato su blanc de te nuque le prime due parti de “il vizio dell’inventario”, sempre tratte dall’antologia curata da Lunetta.

Di certo sappiamo che è nata a Potenza ed ha vissuto per lungo tempo in Medio, Estremo Oriente ed Africa, per poi stabilirsi definitivamente a Roma dove ha codiretto la galleria Artanciel in via Margutta; la casa editrice Rossi & Spera; una collana di poesia per Carte Segrete.

Ha pubblicato diverse raccolte poetiche, tra cui ricordiamo:

Segni Minimi – Nuovedizioni Vallecchi 1975

Differenziato – Ed. Lacaita 1977

Zentrum – Ed. Carte Segrete 1979 – con incisioni all’acquaforte di Titina Maselli

E nel 2008 un romanzo, “Deserti” per la Manni Editore, con la prefazione di Mario Lunetta.

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Chiunque vorrà fornire ulteriori notizie sulla Spera, farà cosa gradita e utile alla poesia. (grazie)

nc

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p.s.: per Mario Lunetta si consiglia la lettura da “le reti di dedalus”

12 risposte a “Raffaella Spera – poesie (da riscoprire) (post di Natàlia Castaldi)”

    • lo è stato anche per me, devo dire che ho la fortuna di avere avuto un nonno meraviglioso che non mi ha lasciato somme di denaro, ma una collezione di libri di poesia da far sbiancare una biblioteca comunale. Quando posso vado nella vecchia casa a scoprire veri gioielli, la Spera l’ho “conosciuta” lì.
      grazie Gianni.*

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  1. una scoperta anche per me, e da approfondire. grazie Natàlia (e grazie anche al nonno :-). se mai dovesse capitarmi per le mani qualche notizia o qualche testo, girovagando per biblioteche, non mancherò di avvertire. un caro saluto,

    f.

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  2. Cara Natàlia, la tua scoperta ha ‘aizzato’ la mia curiosità. Presumo che Raffaella Spera, come dimostra il sommario del numero 3 di Lettre International dell’inverno 1988 http://www.lettre.de/magazin/li-3 , alla sezione Gedichte (Poesie) fosse nota al pubblico di lingua tedesca: Lettre International è la stessa rivista sulla quale apparve dieci anni dopo, un anno prima dell’edizione italiane, “Gli Zingari e il Rinascimento” di Antonio Tabucchi.
    Grazie per aver messo in moto la ricerca.

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    • :) bello vedere che la Spera fosse nota al pubblico tedesco, cosa che in vero non mi sorprende, almeno quanto non mi sorprende la dimenticanza tipica del pubblico-modaiolo italiano.
      alla sezione Geditche ho notato la presenza anche di Dario Bellezza, il che mi ha fatto sorridere oltre ad accendere una lampadina. Quei- questi libri, da cui attingo e che devo a mio nonno, contengono all’interno altre chicche: ritagli di giornali, vecchie pagine culturali, recensioni da “L’Unità”… spesso corredate a penna da piccole critiche, per lo più “cattivelle”… all’interno di questa antologia ho trovato – appunto – una vecchia critica di Bellezza all’allora ultimo libro – Matinée – di Arbasino…. in calce mio nonno concludeva: “il più conosce il meno o, sempre usando proverbi, il bue dà del cornuto all’asino”
      altri tempi, comunque, tempi in cui ci si poteva anche dare del bue e dell’asino ma la discussione era viva, attiva, presente; oggi solo piccoli elenchi o classifiche da mercato, e blog più o meno autoreferenziali – che, per fortuna, però ci sono, diversamente sarebbe il più totale silenzio.
      amen

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  3. Molto interessante. La trovo una poesia radiofonica, ma non nel senso commestibile del termine, piuttosto per la ritmica e le possibilità interpretative (vocali, anche se preferisco sempre una lettura piuttosto piana), Mi ricorda per certi aspetti il dimenticato (un altro) Gastone Monari. Grazie Natàlia per il suggerimento.

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  4. Sono interessato direttamente a questo bel personaggio. Rappresentò la mia prima esperienza di editore, un editore-ragazzino posso ben dire! I ricordi sono ormai sbiaditi, ma come dimenticare la bella notte di San Silvestro, trascorsa assieme a Raffaella, Mario Lunetta, Carla Bertola, Gianni Toti e Alberto Vitacchio? Mi trovavo nella Capitale in compagnia della coppia torinese Bertola-Vitacchio, geniali redattori della rivista Offerta Speciale, ma ero lì anche perché avevo trattative con la Spera per curare una sua raccolta, che sarebbe stata pubblicata dai “Quaderni di Nuovo Ruolo”, una attivissima editrice artigianale appartenente al circolo culturale omonimo, di Forlì. In quell’occasione Mario Lunetta mi consegnò la prefazione a alla raccolta in questione.f I dirigenti del Nuovo Ruolo, nonostante la mia età giovane, mi affidarono quel compito, forse avendo compreso la mia predisposizione a quel tipo di lavoro. Raffaella era allora una bellissima donna di circa quarant’anni. Bella davvero, avrebbe potuto fare l’attrice. Colta, affettuosa e ospitale; fu una padrona di casa delicata e discreta. Purtroppo non ricordo più il titolo di quella sua opera, ma è assai probabile che il testo che voi qui presentate sia tratto da quel quaderno. Raffaella produceva un tipo di poesia sperimentale molto interessante, formato da testi lunghi, articolati, assai bene frantumati e variamente dislocati nella pagina bianca. Sono molto emozionato nel produrvi questi ricordi. Volevo molto bene anche al geniale Gianni Toti, molto attivo nella poesia visivo-cartaceo-sperimetale. Era pure un apprezzato regista di corti mandati in onda anche dalla Rai. Sono felice, e anche un po’ stupito, di questa vostra scoperta. Complimenti! Il Nuovo Ruolo, in quegli anni, produsse non pochi lavori di qualità. Gli autori? Flavio Ermini, Enzo Minarelli, Raffaella Di Ambra e tanti altri ancora. Mi fa piacere ricordare tutto ciò. E vorrei tanto sapere cosa fa oggi Raffaella, che spero in ottima forma. La ricordo con molto affetto. Purtroppo Nuovo Ruolo non esiste più da un sacco di anni. I tempi sono cambiati; il mondo pare davvero un altro pianeta e io mi sento il fantasma di me stesso.
    Vostro Gianfranco

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    • Che bella testimonianza, Gianfranco! ti anticipo che alcuni dei nomi che hai fatto: Lunetta, Toti, Di Ambra e altri, sono attualmente materia delle mie prime letture, e prossimamente conto di “ospitarli” su Poetarum Silva per questa rubrica. Penso sia giusto mantenerne memoria, si tratta di un passato così recente da poterlo e doverlo custodire; sono le nostre radici e comprendere cosa eravamo ieri è fondamentale per capire cosa saremo domani.
      un abbraccio
      natàlia

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  5. scopro una voce che non conoscevo. scopro pure che il mio editore ne fu editore. scopro che natàlia possiede gemme fortunatamente incastonate in una biblioteca destinata a regalarci molti tesori.
    grazie nat. grazie fritz

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