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Lutz Seiler, Nel latino dei campi

“Coltivare una lingua”: mai il senso pieno di questa espressione mi è apparso così familiare come nel leggere e nel tradurre im felderlateinnel latino dei campi, di Lutz Seiler.
La poesia di Lutz Seiler, che dà il titolo alla raccolta di versi pubblicata nel 2010 dalla casa editrice Suhrkamp, suggerisce – “leise”, a voce bassa – percorsi nei campi coltivati delle lingue e, allo stesso tempo, rivendica diritto di parola, lungo “strade radiali”, fuori dalle città, oltre i giardini pre-ordinati, alla ruvidezza della corteccia, al rollio sommesso, alla sete di ponti d’acqua, all’atto creativo, figlio-bimbo seduto sulla collina, che annusa, contempla, percorre con tutti i sensi il “latino dei campi”.

im felderlatein
einmal begründet sind wir ein bast
auf der borke
zu gast in der rinde & inneres kind
der ausfall strassen. diese

strassen sind eine leise gesprochene
sprache noch über das einmal
gesagte hinweg an den gärten
ins felderlatein. dort

sitzt das kind auf einem hügel die
welt ist aus sand gemurmelte sprachen
rollen nach innen wollen
auch wasser brücken

& strassen
benötigen leise
rollende sprachen das
eigene kind im felderlatein

Qui si può ascoltare Lutz Seiler che legge im felderlatein

nel latino dei campi

una volta fondati siamo un filo di rafia
sulla scorza
ospiti nella corteccia & figlio interno
delle strade radiali. queste

strade sono una lingua parlata
a voce bassa oltre ciò che è stato detto
un tempo passa per i giardini
fino al latino dei campi. lì

siede il bimbo sopra un colle il
mondo è lingue mormorate di sabbia
rotolano all’interno vogliono
anche acqua ponti

& strade
hanno bisogno di lingue
che rotolano a voce bassa il
proprio figlio nel latino dei campi

Lutz Seiler
(traduzione di Anna Maria Curci)

Dalla raccolta di racconti Il peso del tempo (traduzione di Paola del Zoppo, titolo originale Die Zeitwaage, letteralmente “la bilancia del tempo”), appena pubblicata dall’editore Del vecchio, riporto le notizie biografiche relative a Lutz Seiler:
“Lutz Seiler (Gera, 1963) è uno dei più importanti scrittori contemporanei di lingua tedesca. Le sue poesie e i suoi racconti gli sono valsi numerosi riconoscimenti, tra i quali il PREMIO ANNA SEGHERS (2002), il PREMIO LETTERARIO DELLA CITTÀ DI BREMA (2004) e il PREMIO INGEBORG BACHMANN (2007). Con Il peso del tempo si è aggiudicato il prestigioso PREMIO FONTANE (2010) e il DEUTSCHER ERZÄHLERPREIS (2010), premio nazionale per la narrativa. Dal 1997 vive a Wilhelmshorst (Potsdam) nella casa/museo in cui abitò fino al 1971 il poeta dissidente Peter Huchel (1903–1981), divenuta, grazie all’attivo impegno di Seiler, un’importante istituzione nel panorama culturale della Germania contemporanea”.
Lutz Seiler è borsista all’Accademia Tedesca di Villa Massimo. Questa è la pagina che lo presenta sul sito di Villa Massimo.

4 risposte a “Lutz Seiler, Nel latino dei campi”


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