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  • Ubriacatevi (Charles Baudelaire)

    Ubriacatevi Bisogna essere sempre ubriachi. Tutto sta in questo: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del tempo. Del tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua. Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro. Ma ubriacatevi. E se Read more

  • Caro me stesso

    Caro me stesso, da quando non sei mai esistito non ti riconosco più, rinchiuso in un usbergo lippoloso che si appiccica alla carne come cispa sulla faccia che ti strappa le ciglia se apri gli occhi di mattina. Dev’essere un segnale, penso allora resto dove sono – no,non ti alzare, sei ancora in tempo! abbarbicato Read more

  • Catartico tondeggio

                ehhh ssì. Facile lasciarsi assorbire da teutoniche reminescenze: troppo fredde, grandi, ingestibili. Ora le dita non funzionano tra le rime d’un spiegare qualcosa in versi o parole povere. (svigorite da strana stanchezza) Nella preghiera dell’aria serale, di questa aria imbrunita niente è più scontato d’uno svegliarsi al mattino dopo Read more

  • […]

    Con versamenti di parole accomodate muti duplicati di eco risapute abito i discorsi del non dire e le loro emorragie vi sono clandestino. Brunite cicatrici serrano bocche. Read more

  • In questa notte d’autunno (Nazim Hikmet)

    In questa notte d’autunno sono pieno delle tue parole parole eterne come il tempo come la materia parole pesanti come la mano scintillanti come le stelle. Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore mi sono giunte le tue parole le tue parole cariche di te le tue parole, madre le tue parole, amore Read more