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Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle aprire le zolle potesse scatenar tempesta Io sono rimasta la stessa donna, un po’ enfatica e molto credulona, amo il quieto vivere e un certo tipo di tranquillità. Però, penso che in qualsiasi momento un serpente stranamente innocuo possa tagliare in due le…
… bruco l’aria del tramonto nel salotto cittadino quando tutto si svende a poco prezzo mentre l’uomo sta chiudendo l’esercizio per palese fallimento … … brandelli luridi di pura poesia malfermi e con la mano protesa s’appoggiano ai muri … … stronzetto di cane reietto e libero al consumatore ignoto tende tranelli. …
[Ho conosciuto la poesia di Maria Grazia Lenisa troppo tardi per dirglielo, è stato amore a prima lettura. Ringrazio Maria Rosaria Lasio per l’accurata e precisa analisi che fa della poesia della Lenisa e Marzia Alunni per aver permesso a Poetarum Silva di ospitare e custodire le parole di sua madre. – n.c.] Si consiglia…
Ovvero: illuminanti raggi oscuri sul senso improprio delle parole nei versi e frutta mista di stagione, di Arturo Moll. Supercazzola 0 Dunque non vedi come postribola? …………………..Come del contuso dito contendi il petto che piatto si spiana piano all’indice e all’occhi – ma senza seno? …………………..Costruisci come un coseno osceno ipotetici archi barocchi attorno ad…
A Pasqua si andava al mare a respirare i primi caldi. Corridoi di platani e fossi di canne portavano alla spiaggia dove le tamerici segnavano i confini dell’asfalto coperto dalla sabbia. Eravamo pionieri nelle vie deserte. Le scale rimbombavano nel vuoto e nel silenzio della casa ancora fredda e umida. Nei prati selvaggi sotto il…
Mi scrive un caro amico, mi chiede un parere. Vuole partecipare con un suo testo ad un concorso di poesia, mi invia un file con poco meno di dieci testi perché gli dica, spassionatamente, quale più mi piace e ritengo adatto al concorso. Premetto che non mi intendo di concorsi. Provai a partecipare ad un…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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