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Credere al desiderio – Una parentesi su Bugonia di Yorgos Lanthimos
Continua a leggere: Credere al desiderio – Una parentesi su Bugonia di Yorgos LanthimosDi Gabriele Doria I am one of those melodramatic fools / neurotic to the bone, no doubt about it Green Day, Basket Case (Non so dove scrivo. Nell’aria, credo. Deposito in questa parentesi gli ultimi minuti di questa alba di fine ottobre. Vorrei partire dal desiderio. Credo (fingo di credere) si parta sempre dal desiderare.…
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Il silenzio come voce nell’esordio narrativo di Mona Arshi
Continua a leggere: Il silenzio come voce nell’esordio narrativo di Mona ArshiDi Alice Fontana È un flusso di coscienza che vorrei provare a raccontare, quello che ha accompagnato la lettura de Il silenzio è la voce che ho scelto, di Mona Arshi. L’autrice porta con sé nella prosa l’impronta originaria della poesia: un’attenzione alla parola, al ritmo, al non detto. Con questo libro, edito da…
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Il marmo non ha ciglia – La cattiva strada di Sébastien Japrisot
Continua a leggere: Il marmo non ha ciglia – La cattiva strada di Sébastien JaprisotDi Annachiara Mezzanini Quando la lettura ha avuto inizio, subito, le parole si sono scontrate con le immagini che la mia mente già conosceva. Una in particolare è affiorata dalla nebbia dei pensieri, mescolandosi alla storia del romanzo. Sia nella finzione sia dentro di me, lo sguardo ha preso il sopravvento, sottraendosi e moltiplicandosi…
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La religione del poeta è l’illusionismo – Sull’opera omnia di Antonio Bux
Continua a leggere: La religione del poeta è l’illusionismo – Sull’opera omnia di Antonio BuxDi Giammarco di Biase È rara la monumentale opera omnia – ben 888 pagine complessive – Poesie (Marco Saya Edizioni, 2024) di Antonio Bux, poeta pugliese che si è fatto conoscere negli anni per la sua sterminata produzione – oltre trenta libri in dodici anni, a partire da Trilogia dello zero, suo potente esordio…
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La paranoia ha lineamenti antichi – Sui vedovi di Boileau–Narcejac
Continua a leggere: La paranoia ha lineamenti antichi – Sui vedovi di Boileau–NarcejacDi Omar Suboh «Vediamo l’amore come una persona. Esiste. Ci sei tu, ci sono io, c’è il nostro amore: come dire Padre, Figlio e Spirito Santo. È scontato. L’amore è lì, vivo, per sempre. Nessun bisogno di fargli la guardia. E a un certo punto se la svigna così, senza preavviso!». Serge Mirkine è attore…
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Camilla Cederna, il potere, il corpo e la storia (di Giulia Bocchio)
Continua a leggere: Camilla Cederna, il potere, il corpo e la storia (di Giulia Bocchio)Gli articoli di Camilla Cederna – scrittrice e giornalista fra le prime donne a laurearsi in Italia e a ricoprire un ruolo di rilievo nelle redazioni di testate i cui membri erano sempre solitamente uomini – estrapolati dalle pagine del giornale per cui lungamente scrisse, ovvero L’Espresso, sono come dei piccoli saggi di carattere socio-antropologico…
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Tra rivoluzione e religione, la poesia è l’altra voce: Octavio Paz fra esercizio e mistero
Continua a leggere: Tra rivoluzione e religione, la poesia è l’altra voce: Octavio Paz fra esercizio e misteroDi Annachiara Atzei La poesia cerca la resurrezione. Il suo senso e il suo destino sono quelli di rinnovare da dentro chi approccia ad essa e di rinnovarsi, tornare al nuovo, recuperare qualcosa di originario. Octavio Paz, che sin dall’adolescenza si è dedicato alla scrittura in versi, che ha sempre considerato un esercizio e…
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Est-etica di un trasloco, di Annachiara Mezzanini
Continua a leggere: Est-etica di un trasloco, di Annachiara MezzaniniDalla finestra aperta entrò un sottile alito di vento che, timidamente, si mosse nella stanza vuota, in avanscoperta. Toccò le pile di libri ai lati del tavolo, i fogli sparsi con annotazioni e bozze di ritratti rosso sanguigna. Si posò sul vaso in ceramica bianca e celeste, regalo di qualche zia, che conteneva gonfie peonie…
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Se non è proteiforme non è un racconto: L’ufficio delle correzioni storiche – Danielle Evans (di Giulia Bocchio)
Continua a leggere: Se non è proteiforme non è un racconto: L’ufficio delle correzioni storiche – Danielle Evans (di Giulia Bocchio)Forse non smetteremo mai davvero di scrivere e leggere racconti, perché i racconti rappresentano una forma narrativa dalle premesse apparentemente semplici: vieni, ho una storia per te. E la narrazione diventa il buco di una serratura dal quale osservare una porzione di mondo, in uno specifico momento, quella famosa ‘parte per il tutto’ che è…
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Gordon Lish e Carver: ovvero rendere minimale ciò che minimale non è. Less is – davvero – more? (di Chiara Scipioni)
Continua a leggere: Gordon Lish e Carver: ovvero rendere minimale ciò che minimale non è. Less is – davvero – more? (di Chiara Scipioni)È di parecchi anni fa la notizia della (presunta) bufala del minimalismo di Carver, quel particolare stile letterario che prese piede negli Stati Uniti verso gli anni Ottanta, caldeggiato (e forse addirittura plasmato) dal suo editor, Gordon Lish. Che tagliava, tagliava, fino a far diventare – appunto – minimale ciò che minimale non era, o non lo era…