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Un letargo mi avvolge, è un rintocco di pendolo tra sonno e veglia: vegeto e palpito come un ossimoro alla vita. Osservo dal vetro le foglie una strada: sono una guardona estranea alla vita. Poi succede, succede e piccole perle mi annebbiano gli occhi, una pioggia di primavera: è segno questo che non tutto è…
(Rauschenberg – Daylaby 1962) . Nel 1955, Leslie Fiedler e Reyner Banham coniarono il termine “Popular Art” che racchiudeva in sé l’insieme delle manifestazioni mediatiche in tutte le loro forme visive, che abbracciava il cartellone pubblicitario, il cinema, la musica fino ad arrivare alla studiata ed “ammiccante” cofezione dei prodotti e beni di consumo. Il…
Tutto iniziò quando i poeti della domenica pomeriggio (come me) tappezzarono il web di rime cuore-amore, dilettando una ristretta cerchia di amici, a loro volta poeti della domenica pomeriggio. Fu così che i poeti – quelli veri – hanno iniziato a chiedersi come riuscire ad andare oltre il romanico pollice all’insù di Faccialibro ai singoli…
Bagnoli, nu iuorno e’ puppù vers’a metà e’ Dicembre Dear friend mio, I can’t sta’ senza e’ te, a’ life int’ a ‘sta city of Naples is insopportabile. Per favore, forgive my english, I don’t saccio parlà chiù, too much time è passato a’ quanno I was in London. Però, even if sta’ life is…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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