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-come un’estranea in fuga di rabbia ignava morde la mano – presto, un collare tutto pizzo nero a risalto di zigomi e occhi ghiaccio – volevo solo insegnarle un altro Amore come un fiume caldo e luminoso – e catene , con borchie a difesa la carne, questa, fresca ed esca
Il presente lavoro fa parte di un più vasto progetto sinergico, esposto e sviluppato su Compagno Segreto luna prima . lunambolando noctiluca, bujo disperdi intatto d’altro – tocchi d’altri ascolti vani, i vaniloquj scaltri, se pure taci l’ali che t’imbujo . da lat’a lat’o, scuri, in volti nigri, ma come lame d’esse, menti il semen d’incolti…
Sottopelle ho veleno che scorre. Vene blu. Sono maligne. Le strapperei una per una dai polsi e le ingoierei a forza. C’è qualcosa di crudele che scivola lezioso appena dietro le unghie. Serra la trachea. Alzo le mani verso la luce, le vedo. Le studio. Le osservo. Le capisco. Pallide pallide e tutte ossa. Coperte.…
Mark Twain nel 1905 scriveva un saggio su libertà di pensiero, parola ed opinione il cui titolo ne esplicava sin dal principio l’amaro ed ironico contenuto: The privilege of the grave, Privilegio tombale. Per Twain, infatti, la libertà di parola è solo un’illusione perché condizionata alla volontà di ogni singolo individuo d’uniformarsi all’opinione imperante e…

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
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