In evidenza

Immobile davanti alle vetrine che ti rapiscono lo sguardo con luccichio intermittente tra ipocrisia e bisogno ti neghi alla pioggia con un ombrello fatto d’ali, ali di falena morente. Le gocce dure sulla pelle chiazzata di sonno e polvere come nascondiglio notturno di leopardo sui rami nascosto tu, sulle soglie di periferie che senza pena visibile ti ospitano, al crepuscolo. L’odore dell’aria pesa sul cappotto di panno sulle scarpe incollate alla strada i capelli, che vorticosi al vento in sosta su di te, chiedono visibile presenza fra le ciocche dei…
Bill e Arlene Miller erano una coppia felice. Ma ogni tanto avevano come l’impressione di essere i soli, nella loro cerchia, a essere rimasti in qualche modo fuori: Bill, perso nel suo lavoro di ragioniere e Arlene, impegnata nei suoi compiti segretariali. Qualche volta ne discutevano, facendo dei confronti soprattutto con la vita dei loro…
Io vivo a casa mia, tu ancora non lo so non so quale luce accendi per prima la sera, quando torni come ti lasci cadere tra i cuscini la marca della birra io in ogni stanza ho uno specchio e faccio caffè sempre per due (anche l’odore è una buona compagnia) però ci sono…
Riprendo un post su Filosofi per dare attenzione ad una Grandissima Donna, cha ammiro ed amo profondamente. Hanife Ana è un sogno di balene in decomposizione, un viaggio, un ricordo, una liturgia. Hanife Ana era una nave turca, incagliata sulla costa di Ostuni in Puglia. L’abbiamo vista in occasione di un viaggio di pochi giorni,…
L’ALTRO testi e fotografie di Maria Grazia Galatà *** Prefazione a cura di Gio Ferri L’altro segno Questa plaquette di Maria Grazia Galatà s’intitola L’altro. Che io voglio intendere – sebbene, è ovvio, non si tratti dell’unico…
se di timore si ottengono i pregi dell’onta un conto tende a liquefarsi pudore subcosciente e vestigia riflessi d’ottone sovrimpressioni al gòcciolo dell’ossuto torquato e riflesso oltrefalso Maria Grazia Galatà

Nulla di vero è stato mai completamente reale.
Ogni vicenda ha più versioni, più verità, più bugie, più io, le narrazioni sono doppie, non c’è un filone, c’è l’estro. Uno spazio etereo fra realtà e immaginazione, lì vale tutto per noi.
Ci sono storie, poesie, racconti, critiche, autrici e autori che non vivono di un’unica interpretazione. Che non la vogliono e non la cercano, un’unica interpretazione.
Scrivi a silvapoetarum@gmail.com