Il demone dell’analogia #51: Blu

«Una strana amicizia, i libri hanno una strana amicizia l’uno per l’altro. Se li chiudiamo nella mente di una persona bene educata (un critico è soltanto questo), lì al chiuso, al caldo, serrati, provano un’allegria, una felicità come noi, esseri umani, non abbiamo mai conosciuto. Scoprono di assomigliarsi l’un l’altro. E ognuno di loro lancia frecce, bagliori di gioia verso gli altri libri che sembrano (e sono e non sono) simili. Così la mente che li raccoglie è gremita di lampi, di analogie, di rapporti, di corti circuiti, che finiscono per traboccare. La buona critica letteraria non è altro che questo: la scoperta della gioia dei libri che si assomigliano». Mario Praz

Collage digitale by Dina Carruozzo Nazzaro con ritaglio di Johnny Palacios Hidalgo

Mio blu – dicevi –
mio blu.
Lo sono.
E anche più del cielo.
Ovunque tu sia
io ti circondo.

Da Erotica di Ghiannis Ritsos (traduzione di Nicola Crocetti)

§

Un lenzuolo blu è steso è lo stesso di quando ero bambino e qualche sera lo posso ancora usare, sdraiarmici sopra. Dà lo stesso piacere al tatto di allora. Spero non bruci un giorno o smetta di darmi piacere: ho contato le onde su di esso cucite in rilievo con le mie cosce, con le mie dita, ho perso il conto e le onde sono ora denti passati in rassegna con la lingua come collane di perle e gli occhi sono cascati dentro me, mentre il lenzuolo e il soffitto assieme cadevano assieme alla casa assieme a tutte le stelle che punteggiano il cielo e lo tengono fisso qui su. Ogni puntello è un ricordo, oh quando perdo un ricordo si stacca un brano di me, quando lascio il conto dei denti e un pezzo di trama si strappa. Sono pezzi che galleggiano in un mare d’aria la notte infuocata, momenti, meteore dalla coda di fuoco. Gli occhi non risalgono più.

Da Cedere e altre cose dette d’amore di Alessandro Ardigò

§

Come fate a sapere, quando pensate al blu – quando dite blu –, che state parlando dello stesso colore che pensano tutti.
Il blu è inafferrabile.
Blu, o azzurro, è il cielo, il mare, l’occhio di un dio, la coda di un diavolo, una nascita, un volto
cianotico, un uccellino, una battuta spinta, la canzone più triste, il giorno più splendente.
Il blu è astuto, sornione, sguscia nella stanza di sbieco, è subdolo e scaltro.
Questa storia parla del colore blu, e al pari del blu non vi è niente di vero.
Blu è la bellezza, non la verità. In inglese si dice true blue, ma è un giochetto, una rima: ora c’è, ora non più. È un colore profondamente ambiguo, il blu.
Anche il blu più intenso ha le sue sfumature.
Blu è gloria e potere, un’onda, una particella, una vibrazione, una risonanza, uno spirito, una
passione, un ricordo, una vanità, una metafora, un sogno.
Blu è una similitudine.
Blu, lei, è come una donna.

Da Sacré bleu di Christopher Moore

 

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