Appuntamento ad Accettura il 9 agosto alle ore 18.00, presso l’ex Cinema De Luca, per la serata conclusiva del premio “L’albero di rose”, giunto alla sua terza edizione.
Di seguito gli esiti del concorso:
Sezione I – Poesia inedita Festa del Maggio e culti arborei
1° classificato Valeria Vecchie – Matriarcato
2° classificato Giuliana Abate – Abbraccio immortale
3° classificato Ione Garrammone – Il maggio
Sezione II – Poesia inedita “Leonardo Sinisgalli”
1° classificato Marco Mittica – Il cuculo
2° classificato Francesco Iannone – Anelli di fuoco
3° classificato Vincenzo Ferretti – La casa dei nonni
Sezione III – Poesia edita
1° classificato Cristina Polli – Tutto e ogni singola cosa
2° classificato Nily Raouf – L’innocenza dell’incertezza
3° classificato Pietro Russo – A questa vertigine

3 risposte a “Premio “L’albero di rose” – La premiazione”
Sed libera nos a malo: i premi letterari.
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E dire che è l’unica categoria di post, tra tutti quelli proposti nel blog, che la smuove a un minimo di attività.
Quindi proprio tanto male non devono farle, signor Falcone…
Aggiungiamo anche un due passi all’aperto?
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L’ha ribloggato su RIDONDANZEe ha commentato:
1
IL TEMPO ALTROVE
casuale-quotidiano-perpetuo
1) CASUALE
Il potere della sintesi polverizzato
e guardo negli occhi
un unico pensiero, allo specchio,
quella lotta al tinnove. “Chiedevi?”
L’esperienza antica sedotta, oppure seduta,
un solo unico antico frammento,
non ricordi! “Neppure?”
Così solo l’esperienza riappaga.
Il pugno è stato un simbolo che ora riposa nella mano. Oppure
il piano suonato con solo cinque dita. Le altre nascoste.
La citazione nominale non serve. Il pianista non ricordo chi sia.
“Chopin si dissolse?”
Non devi stare ad ascoltare figlio il mare di mazzate,
-la correzione è d’obbligo, cazzate-
che la sostanza propone.
Uno sterile Virgilio la vita propose.
In assenza di piano
la casualità applicata ha sostituito Virgilio a virgulto.
“Lui rispose, confermo?”
Telemaco l’isola che restringemmo nell’asola del mare
richiudemmo secca in un bottone acuto,
“Mayday, mayday”,
cosi come il profumo delle parole che ignorammo saturi.
(Un estratto della mia partecipazione.)
GRAZIE L’albero di rose.
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