– Nie wieder Zensur in der Kunst –
Pubblicato il 20 ottobre 2015 da Luciano Mazziotta
di Sergio Rotino
*
cosa sono quelle
viole forse
oppure no
ancora non è la loro stagione ancora no forse
allora cosa potrebbe
rose estive potrebbero o tentativo di prime rose
profumo nauseante della perdita lenitive rose
tentativo
*
pensare a un
altro colore
ves
vestiti di altro
colore di
viole forse f
forse del bianco
delle rose ancora non
legate
gambo a spine
attesa a bocciolo
pensare al male a
al colore poi
solo
*
parla senza aprire
bocca mai
rosa
del pensiero
storta rosa
che nessuno mai
tocca che
nessuno mai s
sente finita come
finito è il suo
profumo di
voce nostra
croce
spezzata rosa
floreale penitenza al
corto
futuro nostro
renitente mormorio
dopo l’ustione nessuno mai
cura
*
quel colore un
fiotto le spine
ad attraversarlo
puntute spine
lungo il fragile g
gambo
rastremate
ovunque
promana sangue
ovunque
speranza s
si estingue c
cenere diventa
la rosa le rose noi
perduto gambo in
difesa
tornati cosa
*
niente più
nomi niente ora
niente si
cancelli ogni
memoria buttata
ai rovi le
imbecilli rose
tutti i fiori vadano
a seguire bruciati s
spegni l
l’ultimo fra i lumi
più niente
spegni
*
potrai essere
destinato a
qualcosa di speciale
qualcosa che è
diverso ma cosa
non ti verrà
dato mai sapere il
tempo si è
fermato ora che
tutto diventi polvere
della rosa il suo odore
poi nulla poi niente
non piangere
non sto piangendo
mai più il caldo
mai questo
bruciare sia
fatto clemente
*
da quello che
tu sei lui esce
è uscito di quello
che tu eri da quello
uscirà
non più
ere non più
rancore è
è uscito già ora
esce non
torna tornerà non
sarà quanto
è quanto tu
eri uscito
già non
sei più non
volto non
lo ferisci più
non più
tornerà non spina
nessuna rosa
compiuto stelo
è uscito
di già andato
nero
*
così ottobre
lo lascia andare
al principio
sfibra la
sua stessa
fibra nel calore
dona sé non
c’è dolore si
straccia si
sfibra l’angolare si
fa polvere
detriti della testa
è quanto e tutto
resta
i resti non danno
colore non
profumo non
piacere stanno
marcendo le rose
lo lasciano andare
così ottobre
il caldo inopportuno il
piovere dopo questo
sole
lo lascia andare
è tutto
per ora è q
quanto lui vuole
Categoria: Luciano Mazziotta, poetarumsilvaTag: Alberto Burri, Dot.com press, Loro, Luciano Mazziotta, Paesaggi di poesia, Poesia italiana contemporanea, Roberto Roversi, Sergio Rotino, Vivaio
Il presente blog collettivo non è da ritenersi testata giornalistica, fondando la sua attività solo sulla libertà d’espressione creativa, che da sempre ha animato il progredire del pensiero universale.
L’ha ribloggato su RIDONDANZE.
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a fiato spezzato si scende con lentezza nel gorgo della rosa della spina, in quel durissimo in-finire che non perdona.
molto.
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Bellissima scrittura.
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