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Da “La Notte Oscura” di Giulio Marchetti

Immagine 002

Titolo: La notte oscura

Autore: Giulio Marchetti

Editore: Puntoacapo, 2012

Di guardia

Il labirinto anestetico dell’aria
guida i passi attraverso l’inganno
fugace del vento.
L’aspetto circolare della fuga
conduce immancabilmente ogni sforzo
al punto di partenza,
se di vera partenza si era trattato.

Troppo vicino

I muri sono confini preposti
a giudicare l’azzardo del passo,
comunque pronti a ripagare
l’offesa con l’urto.
Io credo mi giovi questo stare di lato
con le scarpe dure di fango
e i capelli pieni di cielo
a catturare qualche nota
di stonata verità
dall’armonia imperfetta
del silenzio.

Finora

Ho penetrato l’assenza fino all’oblio,
poi mi sono offerto al vuoto.
Ho posseduto ciò che non è
e sono stato ciò che non ho.

Cieli immensi

Ho smesso di credere ai colori
ma le azzurre profondità dei tuoi occhi
sono l’unica ragione per cui credo
che esistano due cieli.

Ossigeno

Nella perdita continua scopriremo
la nuova centralità dell’essere.
I nostri cuori busseranno al petto
per chiederci asilo.
L’errore è stato credersi vivi
per tutto l’ossigeno
che abbiamo respirato.
Ci diranno che non era possibile.

Enfasi muta

Quaranta secondi di enfasi muta,
senza chiedere un attimo in più
al tuo respiro,
silenzi in forma di vita,
tutte le consonanti della tua bocca.
Vorrei avere l’impressione
di cadere verso l’alto,
perché arrendersi diventa
un atto di forza,
l’unico varco di questa
impercepibile densità.

Ombra

La crescita attraversa lo spazio
senza occuparlo.
Fisicità strumentale di chi
ha radici sospese.
Ormai siamo così poco
E dobbiamo inventarci l’immenso.

La fine

La ciclicità delle parole si inscrive in quella del suono.
Così osservo lo scrupolo del silenzio
per non svegliare la fine.
Questa sete di futuro ci sfila i giorni dal petto.
La ferita esposta al sale dell’attesa.

 L’ultimo passo sulla terra

Mentre l’alba dischiude meno di un sorriso
ci si affida intimamente al desiderio
che la luce penetrata a stento dai vetri
possa restituire un aspetto alle gambe
anche solo per compiere in silenzio
l’ultimo passo sulla terra.

La notte oscura

Giacché la nitida assenza
ne è lo stato naturale,
torno a decedere ogni volta,
un attimo prima della felicità.
Ogni pensiero oscuro è cittadino
della mia terra
e le lacrime antiche
sono l’unico inchiostro
per scrivere
le paure di domani.

Nota Biografica
Giulio Marchetti è nato a Roma nel 1982. Ha esordito in volume con Il sogno della vita (Novi Ligure, 2008), finalista al Premio Carver e segnalato con menzione speciale della giuria al Premio Laurentum. Nel 2010 ha pubblicato la raccolta Energia del vuoto (Puntoacapo editrice). Della sua poesia si sono occupati, fra gli altri, Sebastiano Aglieco, Gabriele La Porta, Paolo Ruffilli e la Fondazione Mario Luzi. La raccolta La notte oscura contiene la poesia Cieli immensi, vincitrice del Premio Laurentum 2011 sezione sms.


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